Con il deficit in risalita e il PIl in rallentamento quasi certamente servirà un intervento correttivo
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Una Manovra correttiva per un valore compreso tra 7 e 15 miliardi di euro è sempre più vicina, almeno secondo quanto fatto trapelare dal sottosegretario a Palazzo Chigi, il leghista Giancarlo Giorgetti. A margine di un evento ha risposto ai cronisti con parole che aprono a un possibile intervento bis per raddrizzare i conti pubblici, in difficoltà in seguito al peggioramento del disavanzo pubblico e al rallentamento del Pil: "Lo vedremo nei prossimi mesi".
Diverse le stime in peggioramento sui conti del nostro paese: l'Ufficio parlamentare di Bilancio presso il Senato ha appena ipotizzato un deficit al 2,3%, quindi sei miliardi sopra le stime del governo giallo-verde che parlavano dello 2,04% ma in caso di crescita tendenziale allo 0,6% e di maxi privatizzazioni per 18 miliardi. Più nera la previsione dell'agenzia di rating Moody's che ha previsto un indebitamento al 2,5% del Prodotto interno lordo.
Qualora le ottimistiche attese dell'esecutivo non dovessero avverarsi, l'intervento d'emergenza sarà quasi obbligato, anche a fronte di una spesa per quota 100 e reddito di cittadinanza tutta da quantificare in base al numero di richieste che effettivamente arriveranno da parte dei cittadini.