Secondo l’Istat a novembre le vendite al dettaglio sono diminuite dello 0,7% in valore e dello 0,8% in volumi. Il confronto tendenziale mostra, invece, rispettivamente un +0,8% e un +0,7%
A novembre le vendite al dettaglio italiane hanno registrato nuovamente un calo congiunturale, invertendo la rotta rispetto al mese precedente. La diminuzione ha interessato sia il valore delle vendite (-0,7%), che i volumi (-0,8%). Bene, invece, il confronto tendenziale.
Rispetto ad ottobre, emerge dalle rilevazioni dell’Istat, sono diminuite sia le vendite di generi alimentari che quelle di generi non alimentari. In valore le prime sono diminuite dell’1,2% (-1,3% in volume), mentre le seconde hanno riportato una contrazione più esigua, -0,5% (-0,4% in volumi).
Ma vediamo l’andamento tendenziale. Rispetto allo stesso mese dello scorso anno le vendite al dettaglio sono aumentate dello 0,8% in valore e dello 0,7% in volumi, risultato di un aumento piuttosto marcato delle vendite non alimentari (+1% in valore e +0,9% in volumi), mentre risulta inferiore il contributo delle vendite di generi alimentari (+0,3% in valori e +0,2% in volumi).
Per quanto riguarda le forme distributive, nelle rilevazioni dell’istituto nazionale di statistica si può notare il buon risultato delle imprese operanti su piccoli esercizi, che riportano una crescita del valore delle vendite al dettaglio dell’1% (+0,6% alimentari e +1,2% non alimentari), a fronte del +0,3% della grande distribuzione (rispettivamente +0,2% e +0,4%).
Andamento opposto è stato invece registrato nell’arco del periodo gennaio-novembre 2016 sullo stesso periodo dello scorso anno. In questo caso, infatti, i risultati migliori hanno interessato la grande distribuzione, che registra un aumento delle vendite dello 0,5% (+0,6% alimentari e +0,5% non alimentari), mentre le imprese più piccole hanno registrato una contrazione dello 0,3% (-1% alimentari e -0,2% non alimentari). Nel complesso le vendite al dettaglio nei primi undici mesi dell’anno sono aumentate dello 0,1% in valore, ma sono diminuite dello 0,3% i volumi di vendita.
Rappresentando l’ultimo anello della catena di distribuzione, le vendite al dettaglio sono un buon indicatore per misurare l’andamento dei consumi degli italiani. Ancora più specifico può essere considerato, invece, l’Indicatore dei consumi della Confcommercio.
Secondo tale indice, a novembre, i consumi totali (considerando quindi sia i consumi di beni che di servizi) sono aumenti dello 0,4%. In particolare la Confcommercio segnala un aumento dei consumi di beni dello 0,7% e una diminuzione dello 0,2% per i servizi. Rispetto allo stesso mese dello scorso anno, la Confcommercio rileva un +2,2% per i consumi totali (+1,9% per i servizi e +2,3% per i beni).