Nuovo colpo al colosso di Mountain View

Giudice Usa: "Google ha monopolizzato la pubblicità sul web" | Ma il gigante del web annuncia: "Faremo ricorso"

Nuovo colpo giudiziario per il colosso del web. La sentenza potrebbe ora aprire la strada a una richiesta a Google di scorporare i suoi prodotti per la pubblicità

18 Apr 2025 - 15:36
 © Afp

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Google ha monopolizzato in modo scorretto le tecnologie per la pubblicità online. Lo ha stabilito la giudice federale Leonie Brinkema, del Tribunale distrettuale della Virginia orientale. Una decisione che rappresenta un nuovo colpo giudiziario per il colosso del web. La sentenza potrebbe ora aprire la strada a una richiesta a Google di scorporare i suoi prodotti per la pubblicità. Il dipartimento di Giustizia degli Usa ha affermato che l'azienda dovrebbe vendere almeno il suo Google Ad manager. Google ha però subito annunciato l'intenzione di fare ricorso..

Il settore dell'attività pubblicitaria di Google vale oltre 31 miliardi di dollari e abbina gli editori di siti web agli inserzionisti, gestendo le tecnologie che determinano quali banner pubblicitari appaiano sui siti.

Cosa dice la sentenza Usa su Google

 "Google ha deliberatamente intrapreso una serie di azioni anti-concorrenziali per acquisire e mantenere un potere monopolistico nei mercati dei server pubblicitari", ha affermato la giudice Brinkema nella sentenza di 115 pagine. Si tratta del secondo pronunciamento giudiziario in pochi mesi contro la posizione di monopolio del gigante del web. Ad agosto 2024 un altro giudice federale ha stabilito che l'azienda deteneva il monopolio della ricerca online con Google Chrome e sta valutando la richiesta del dipartimento di Giustizia di imporre la vendita del motore di ricerca in un nuovo procedimento di tre settimane, che inizierà lunedì prossimo.

Google annuncia ricorso

 "Abbiamo vinto metà di questa causa e faremo appello per l'altra metà". Lo ha annunciato in una nota Lee-Anne Mulholland, vice presidente dei Regulatory Affairs di Google. "Il tribunale ha stabilito che i nostri strumenti pubblicitari e le nostre acquisizioni, come DoubleClick, non danneggiano la concorrenza. Non condividiamo la decisione della Corte riguardo ai nostri strumenti per i publisher. I publisher hanno molte opzioni e scelgono Google perché i nostri strumenti di tecnologia pubblicitaria sono semplici, convenienti ed efficaci", ha sottolineato. 

Cosa succederà ora a Google?

 Google è da tempo al centro di crescenti pressioni legali per il ruolo dominante che i suoi servizi esercitano sull'accesso all'informazione e sulle attività commerciali online. Anche la giudice Brinkema potrà ora imporre misure correttive. La causa intentata dalle autorità statunitensi prevede la possibilità di ordinare a Google la cessione di alcune attività acquisite nel tempo nel comparto della pubblicità digitale. Le due vicende giudiziarie, se seguite da misure strutturali, potrebbero limitare in modo significativo l'influenza di Google e portare a una revisione profonda del modello operativo di una delle principali aziende del settore tecnologico, attualmente valutata circa 1.880 miliardi di dollari.

Nel Regno Unito class action da 6 miliardi contro Google

 Il gigante di Mountain View non trova pace neanche in terra britannica. Una class action miliardaria è stata presentata nel Regno Unito contro Google, accusato di aver abusato della sua posizione dominante per escludere i concorrenti dalla pubblicità online sul motore di ricerca e di imporre prezzi eccessivi per i suoi servizi alle aziende che ne fanno uso. L'azione legale viene portata avanti dallo studio Geradin Partners, con una richiesta di risarcimento da 5 miliardi di sterline (quasi 6 miliardi di euro) depositata al Competition Appeal Tribunal britannico. Lo studio legale, impegnato a rappresentare 250mila aziende, ha sottolineato che le autorità di regolamentazione di tutto il mondo "hanno descritto Google come un "monopolista" e i tribunali statunitensi e dell'Ue hanno stabilito che la condotta di Google "ha violato le leggi sulla concorrenza".

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