L'obbligo da parte degli enti locali di destinare metà delle contravvenzioni al miglioramento delle strade potrebbe sparire con il ritocco alla legge di Bilancio al varo in Parlamento. La denuncia dell'Aci
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C'è un settore che non conosce mai crisi ma che, anzi, si rivela molto florido: quello delle multe. Gli autovelox nel 2016 hanno portato nelle casse dei Comuni 1,7 miliardi di euro, con un incremento del 45,6% sugli incassi del 2015 e gli automobilisti del Lazio sono in testa nella classifica dei tartassati per violazioni del codice della strada (563 milioni di euro in sanzioni nel 2015 con +54,6% sul 2014). In pratica ognuno ha speso in media 28 euro per infrazione, secondo gli ultimi dati forniti dall'Aci e riportati da La Repubblica. Nulla di male nel nome della sicurezza delle strade, ma le strade, poi, con questo gettito, diventano davvero sicure? In Italia esiste una legge che impone agli enti locali di destinare il 50% delle contravvenzioni in sicurezza, ma manca il decreto attuativo, come denuncia l'Aci. E nella manovrina anche l'obbligo rimasto sulla carta potrebbe sparire.
Il paradosso Nonostante il gettito che arriva dagli autovelox e dalle multe in generale, dunque, provvedimenti per la sicurezza come sostituzione degli incroci pericolosi con rotatorie, illuminazione degli attraversamenti pedonali e le piste ciclabili, restano dunque una chimera. E con l'approvazione della manovrina non saranno neanche più tali. "Assurdo", protesta l'Aci.
I numeri Stando all'ultimo rapporto Aci sull'anno 2015, su 100 contravvenzioni, 84 sono emesse dalla polizia locale, 12 dalla stradale e 4 dai carabinieri. Soste vietate e Ztl fanno incassare dai vigili 9,5 milioni di euro, l'eccesso di velocità 2 milioni. E l'accusa è che se nei Comuni mancano fondi per progetti sociali, si mandano i vigili o si piazza l'autovelox che però deve essere sempre segnalato e in città deve essere presente un'auto dei vigili. Ma è sempre così? Di sicuro c'è che gli introiti sono garantiti.