Se realizzati e commercializzati sul mercato legale, i prodotti contraffatti potrebbero assorbire 105 mila lavoratori regolari occupati a tempo pieno
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Il ministero dello Sviluppo economico (Mise) ha realizzato dei vademecum per i consumatori. I vademecum, realizzati con la collaborazione delle Associazioni iscritte al Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti (Cncu) in lingua italiana ed inglese, vogliono mettere in luce gli effetti negativi dovuti all'acquisto di prodotti contraffatti.
Del resto la presenza sul mercato di prodotti contraffatti (abbigliamento sportivo, calzature, occhiali, orologi e oreficeria, pelletteria e prodotti informatici) ha effetti negativi sull'economia italiana. Uno studio del Censis realizzato in collaborazione con il ministero dello Sviluppo economico, ha provato a quantificarne l'impatto economico sul sistema Paese. I risultati sono sorprendenti.
Emerge così che il mercato del falso in Italia genera un "fatturato" pari a 6 miliardi e 535 milioni di euro. Con 2 miliardi e 243 milioni di euro, l'abbigliamento e gli accessori sono i settori maggiormente colpiti rispetto ai prodotti informatici (cd, dvd e software...) e ai prodotti alimentari che, con 1.786 milioni e poco più di un miliardo di euro, rappresentano il 27,3 e il 15,8% dei prodotti contraffatti complessivamente.
Se realizzati e commercializzati sul mercato legale, i prodotti contraffatti potrebbero generare 17,7 miliardi di euro di produzione aggiuntiva, con conseguenti 6,4 miliardi di valore aggiunto. Una produzione aggiuntiva che richiederebbe l'utilizzo di un numero superiore di lavoratori rispetto a quelli attualmente impiegati (secondo lo studio, infatti, la produzione legale delle merci assorbirebbe 105 mila lavoratori regolari occupati a tempo pieno) e l'approvvigionamento di materie prime, semilavorati e servizi dall'estero necessari alla fabbricazione dei prodotti per un valore delle importazioni pari a 5,6 miliardi di euro.
La proliferazione dei prodotti contraffatti non ha ripercussioni pesanti soltanto sul fronte occupazionale e produttivo, ma anche sul bilancio statale in termini di mancati introiti fiscali. Secondo le stime contenute nel rapporto del Censis, riportare sul mercato legale la produzione delle merci contraffatte significherebbe garantire un gettito fiscale aggiuntivo per le casse statali – tra imposte dirette e indirette – stimato in 5 miliardi e 280 milioni di euro.