La condizione meno invidiabile è quella dei messicani, che passano in fabbrica o in ufficio quasi il 50% in più dei colleghi della Germania
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Gli italiani sono più stakanovisti dei tedeschi, lavorano di più. E’ quanto emerge dai recenti dati dell’Ocse - Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico – che ribalta gli stereotipi degli italiani “pigroni”, tutti “pizza e siesta”. Basti pensare che ogni giorno i lavoratori della Penisola dedicano alla loro occupazione un’ora e mezza in più dei colleghi tedeschi, che risultano essere i meno impegnati al mondo: 1.363 ore l’anno contro le nostre 1.730, esattamente 367 in più.
Anche in Grecia si lavora di più - Su un anno lavorativo di 220 giornate, insomma, l’impegno quotidiano per gli italiani è di 7,8 ore, mentre per i tedeschi è di 6,2. E non è tutto: dallo studio emerge che tra gli stakanovisti ci sono anche i greci, che ogni anno lavorano in media 2.035 ore, 9 ore e un quarto al giorno. Secondo i dati Ocse, dunque, servirebbero tre lavoratori tedeschi per fare quello che fanno due greci.
E al Nord? - Anche olandesi e norvegesi se la cavano bene, con rispettivamente 1.430 e 1.424 ore all’anno. Basti pensare che gli spagnoli lavorano 1.695 ore l'anno e i portoghesi 1.842.
Messico e Cile - Ad aggiudicarsi la condizione meno invidiabile è il Messico, i cui lavoratori passano in fabbrica o in ufficio quasi il 50% in più rispetto ai tedeschi, esattamente 2.255 ore all’anno. Anche se la situazione dal 2000, quando le ore erano 2.311, è leggermente migliorata. Non tanto una magra consolazione se si considera che le ore in più erano 56. Nello stesso arco temporale, invece, il Cile ha registrato un calo delle ore lavorative molto più netto: dalle 2.263 ore del 2000 alle 1.974.
La settimana lavorativa – Per quanto riguarda il carico di lavoro settimanale, dai dati Ocse emerge che l’Italia è più o meno nella stessa posizione della Germania nel 2000, quando i lavoratori tedeschi erano impegnati 35,7 ore a settimana. Ora sono scesi a 34,5. Anche in questo caso i greci superano entrambi con 39 ore. Fanalino di coda – a livello europeo - i polacchi con 39,9 ore, un carico quasi identico a quello del 2001 (40,2). In area Ocse sono turchi e colombiani i più stakanovisti, che passano al lavoro 47,9 ore. I danesi vantano, invece, la settimana lavorativa più corta al mondo: 32,1 ore a settimana. Pur avendo un’ottima qualità della vita e stipendi altissimi. Dati che dimostrano come la quantità di lavoro non corrisponda necessariamente a una crescita economica. Anzi.