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Governo, Gentiloni: "Con Draghi l'Italia è più virtuosa, primi fondi Ue in estate"

Il commissario all'Economia: "Possiamo diventare protagonisti della rinascita europea. Possiamo avere un ruolo decisivo"

22 Feb 2021 - 07:54
Gentiloni: "Serve stabilità, non si può temere il voto"

Gentiloni: "Serve stabilità, non si può temere il voto"

"A questo punto l'Italia può diventare protagonista della rinascita europea. Può avere un ruolo decisivo. Un`Italia finalmente virtuosa può spostare gli equilibri interni all'Unione. L'effetto Draghi conta molto". Lo dice il commissario Ue all'Economia Paolo Gentiloni. Sul Recovery Plan, spiega, "con le correzioni e le integrazioni fatte al Recovery nelle ultime settimane abbiamo già una buona base. "I primi fondi arriveranno in estate".

"L'azione del governo Draghi - prosegue Gentiloni a la Stampa -  che va esattamente in questa direzione, è fondamentale perché ricrea fiducia nel Paese e aiuta a superare le eventuali resistenze degli altri Stati membri sui meccanismi di riforma del Patto di stabilità".

"Restano però - precisa - ancora parecchi passi avanti da fare, sia sugli impegni di riforma sia sulle procedure di attuazione. Il tempo stringe, ma anche in questo caso il governo Draghi ha il profilo giusto e una base parlamentare adeguata a compiere questi sforzi ulteriori". Circa la gestione del Piano, per Gentiloni "la scelta del Mef è razionale e facilita il lavoro di Bruxelles". "La road map è sempre la stessa: approvare i piani e poi andare sui mercati per garantire, prima della pausa estiva, il finanziamento del 13% dei fondi complessivi e l’erogazione della prima tranche.

"Già da questa settimana riprenderemo i contatti tecnici con Roma: ci aspettiamo versioni via via più avanzate del Piano. Teniamo conto che nessun Paese ha ancora presentato versioni definitive". "Dobbiamo canalizzare questo enorme flusso di risorse verso gli obiettivi qualitativi dello sviluppo, le tecnologie, la transizione digitale, il Green Deal al quale il Recovery assegna il 37% degli investimenti totali. "L'Italia non si deve sottovalutare", conclude.

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