Il ministro dell'Economia: "Nel prossimo Def si aggiorneranno le previsioni economiche". E su Alitalia: "Non c'è in campo il tema di una ri-nazionalizzazione"
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"Su un'eventuale Manovra correttiva 2019 sembra prematuro esprirsi in tal senso". Lo ha detto il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, rispondendo a un'interrogazione al Question time alla Camera. "Certamente nel prossimo Def si aggiorneranno le previsioni economiche - ha affermato Tria - e l'aggiornamento porterà a una valutazione e alla verifica dei saldi che saranno oggetto del confronto con la Ue".
La clausola di monitoraggio e la "riserva" di 2 mld - "La Manovra contiene un'apposita clausola di monitoraggio, con un accantonamento di 2 miliardi di euro per il 2019. E questi margini di riserva al momento appaiono più che sufficienti", ha spiegato Tria alla Camera. "Se l'economia dovesse crescere meno del previsto, cosa che ci auguriamo non accada, la proiezione del saldo di bilancio potrà essere rivista a condizione che non dipenda solo dal quadro macroeconomico, allo scopo di evitare politiche procicliche che rischiano di aggravare il quadro congiunturale", ha aggiunto.
No alla nazionalizzazione di Alitalia - Durante il question time, il ministro dell'Economia ha parlato anche del futuro di Alitalia: "Non c'è in campo il tema di una ri-nazionalizzazione di Alitalia, la soluzione non può che essere di mercato, trainata da soggetti di rilievo", ha affermato. E sul negoziato e sulla possibile partecipazione statale, Tria ha spiegato: "E' attualmente in corso con Delta e Easyjet sulla nuova compagine azionaria. Ove questo si concluda positivamente e produca un piano industriale robusto, nel pieno rispetto delle normative italiane ed europee sugli aiuti di Stato e che consenta di stare sul mercato, il Mef potrà considerare una partecipazione nel capitale della new company".