Tra le misure, graduale abolizione delle pensioni anticipate, riforme di mercato, privatizzazioni, modifiche fiscali. Riuscirà a rimborsare il debito da 3,6 miliardi con la Bce. Il portavoce del ministro: "Mancano piccoli dettagli"
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Dopo una maratona negoziale la Grecia ha raggiunto un accordo con i creditori sull'avanzo primario che sblocca un pacchetto di aiuti da 86 mld grazie al quale Atene riuscirà a rispettare la scadenza di pagamento del debito di 3,6 miliardi contratto con la Bce. La Grecia avrà, secondo quanto riferito da una fonte governativa, un deficit primario pari allo 0,25% del Pil e un avanzo primario dello 0,5% del Pil nel 2016.
Accordo in 27 pagine: più flessibili i target di bilancio - Un accordo in 27 pagine e 35 "azioni prioritarie" che vanno dalla tassazione dell'industria mercantile alle liberalizzazioni, dalle pensioni anticipate alle esenzioni fiscali per le isole, da eliminare gradualmente. Si impernia su questi punti il memorandum di accordo tra Atene e i creditori secondo Kathimerini. Il documento contiene una una sostanziale sterzata verso obiettivi di bilancio più realistici rispetto al passato: il surplus primario sarebbe stato fissato allo 0,5% per il 2016 e all'1% per il 2017, al 3,5% per il 2018.
Le misure richieste dai creditori - Ta le misure richieste dai creditori al governo greco ci sono le modifiche alla tassazione sulla stazza dei cargo per le imprese mercantili, la riduzione dei prezzi dei farmaci generici, la revisione del sistema di previdenza sociale.
E c'è spazio anche il rafforzamento del personale dipendente dal dipartimento per i crimini finanziari (Sdoe, l'equivalente della guardia di finanza italiana), la graduale abolizione delle pensioni anticipate, l'attuazione delle riforme di mercato sui prodotti proposti dall'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), la deregolamentazione del mercato dell'energia e l'attuazione del programma di privatizzazioni già avviato. Arriva anche la pù volte richiesta eliminazione delle agevolazioni fiscali per le isole, che partirà però dalla fine del 2016.
Terzo salvataggio - Siamo così al terzo salvataggio del Paese, secondo quanto afferma in un tweet il portavoce del ministro delle Finanze Euclid Tsakalotos. "I negoziati sono terminati, alcuni dettagli rimangono", afferma al termine della maratona di trattative.
La Ue precisa: accordo tecnico, non politico - Bruxelles commenta l'intesa dicendo che si tratta di un accordo "tecnico" e che manca quello "politico". C'è bisogno di una valutazione politica che sarà fatta nelle telefonate che Juncker ha in programma con Merkel e con Hollande. Inoltre ci sarà una teleconferenza degli "sherpa Ecofin" che farà il punto, secondo quanto dichiarato da una portavoce della Commissione, che ha aggiunto di non poter commentare l'intesa.