Ecco la risposta della Ue per far fronte agli shock innescati dalla crisi del debito sovrano nell'Eurozona
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La Grecia, attraverso il premier Tsipras, ha formalmente chiesto aiuto all'European Stability Mechanism (ESM), ovvero il meccanismo permanente di stabilizzazione finanziaria d'Europa creato per far fronte agli choc innescati dalla crisi del debito sovrano nell'Eurozona. L'Esm è stato sottoscritto da dai Paesi membri della moneta unica l'11 luglio 2011 e ha sostituito il Fondo europeo di stabilità finanziaria (EFSP).
Si tratta di un nuovo fondo salva-stati e salva-banche concepito con una dotazione di 700 miliardi di euro per supportare i partner dell'Eurozona in difficoltà, mettendo a disposizione risorse finanziarie. L'aiuto, però, viene concesso solo a condizione che sia rispettato un piano di risanamento economico, che viene elaborato sulla base di un'analisi di sostenibilità del debito pubblico compiuta dalla Commissione europea insieme al Fmi e alla Bce. Il ricorso all'Esm è volontario e la richiesta dello stato membro che intende usufruirne viene valutata dai componenti della Troika. I quattro 'canali' attraverso cui l'Esm può garantire assistenza finanziaria sono: la concessione di classici prestiti (come capitava con l'Efsp), la fornitura di assistenza finanziaria 'preventivaì attraverso apposite linee di credito; un accordo sui prestiti destinati alla ricapitalizzazione delle banche e l'acquisto di titoli del debito pubblico sui mercati primario e secondario. In quest'ultimo modo si riuscirebbe a garantire l'effetto dello scudo anti-spread, voluto fortemente da Mario Draghi.