Maggiore contributo alla crescita del Pil mondiale e creazione di nuova occupazione: a tanto ammonterebbe un aumento della quota di rinnovabili
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L'Italia ha raggiunto il proprio obiettivo sulle energie rinnovabili, fissato nel nostro caso al 17% (il target europeo è 20% – ora al 16% – entro il 2020, ma varia di Stato in Stato). Nel 2014, infatti, secondo un recente report dell'Eurostat in materia, abbiamo superato il traguardo con il 17,1% dell'energia complessiva (elettricità, trasporti, raffreddamento e riscaldamento) generata da fonti green.
C'è però da dire, al riguardo, che la riduzione di dipendenza dai combustibili fossili non corrisponde esattamente ad un impiego massiccio di energia pulita, destinata soprattutto all'uso domestico. In più, stando ai dati di Assoelettrica (l'Associazione nazionale delle imprese elettriche), nel 2015 si è registrato un aumento nella produzione di energia da fossili (+9%), mentre quella da rinnovabili ha evidenziato un calo del 10%, interrompendo la scia positiva che durava dal 2008.
Tornando al report dell'Eurostat si scopre che dal 2004 al 2014 la quota di energia da fonti pulite è duplicata in Europa, passando dall'8,5% al 16%, ma ancora distante dal target di riferimento che si attesta, appunto, al 20%. L'Italia è in un ristretto gruppo di paesi che hanno superato o raggiunto l'obiettivo prefissato.
L'importanza delle rinnovabili è fondamentale non solo per quanto riguarda l'impatto ambientale, ma anche in termini economici e di contenimento dei costi sociali legati all'inquinamento. Secondo uno studio dell'Agenzia internazionale per l'energia rinnovabile (Irena), se si riuscisse a portare la quota di rinnovabili a livello mondiale dal 18% del 2010 al 36% nel 2030 il Pil crescerebbe tra lo 0,6 e l'1,1%, tra i 700 e i 1.300 miliardi di dollari. Inoltre creerebbe occupazione – diretta e indiretta – pari a 24,4 milioni di posti di lavoro.
Negli Stati Uniti sembra essere già in atto un processo simile. L'anno scorso, infatti, per la prima volta i lavoratori del settore fotovoltaico hanno superato quelli che operano nel settore del petrolio e del gas. A dirlo è uno studio della Solar Foundation (organizzazione che promuove la green economy). Nel primo caso l'occupazione è cresciuta del 20%, mentre nel secondo si è ridotta di 17 mila posti di lavoro rispetto al 2014, secondo le stime. Per l'Irena, invece, le persone impiegate nel comparto delle energie rinnovabili ammontano a 7,7 milioni in tutto il mondo.
La stessa Agenzia internazionale per l'energia rinnovabile ha fatto notare come, a causa della guerra dei prezzi del petrolio, gli stessi paesi esportatori di greggio stiano investendo ora di più nelle rinnovabili.