In attesa delle linee guida del governo, la famiglia dovrà controllare dal 15 ottobre il pass ai collaboratori domestici
Il green pass dal 15 ottobre sarà esteso a tutti i lavoratori, partite Iva e professionisti inclusi. Resta poco chiaro come, dal momento che il governo non ha ancora definito tutte le procedure specifiche. Pare difficile immaginare che sia il padrone di casa che chiama l’idraulico a controllare che abbia il certificato verde valido. E come comportarsi quando arriva la badante o il collaboratore domestico? E in quest’ultimo caso c’è anche un problema ulteriore da considerare, ossia quello che su circa due milioni di lavoratori, almeno la metà è in nero.
A RISCHIO MULTA
La normativa prevede che chi non verifica il pass rischia multe fino a mille euro. In attesa delle linee guida del governo, cerchiamo di capire come bisogna comportarsi dal 15 ottobre, termine in cui il green pass diventa obbligatorio per tutti i lavoratori. Se il professionista che arriva a casa è un dipendente di una ditta, allora i controlli sono a carico del datore di lavoro. Ma se il lavoratore è autonomo, e senza green pass, dovrà rinunciare ad eseguire il lavoro.
COSA FARE CON LA COLF?
Se una colf è regolarmente assunta, ma sprovvista di green pass, la famiglia potrà sostituirla ma non licenziarla: nel decreto non c’è questa possibilità, almeno fino alla fine di dicembre. Ma con lo stipendio? E nel caso della badante o della baby sitter? Insomma, servono con urgenza delle regole più precise perché così non è chiaro come ci si possa comportare con i lavoratori che, per diversi motivi, devono svolgere l’attività tra le mura domestiche.
LA FAMIGLIA DEVE FARE I CONTROLLI
La ministra per le Pari opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, ha spiegato al Messaggero che “a famiglia dovrà comportarsi come qualsiasi altro datore di lavoro" e che "entro il 15 ottobre ha l'obbligo di farsi carico di verificare che la persona che lavora in casa sia dotata di green pass". In attesa delle linee guida del governo, sembra chiaro che anche in casa valgono “le stesse regole degli altri luoghi di lavoro”. Con tutte le difficoltà del caso in fatto di controlli.