Secondo Federconsumatori e l'Adusbef, la spesa per un'abitazione in affitto o per una di proprietà diminuirà mediamente del 2% rispetto al 2014
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Quanto certificato dall'Istat (la crescita del mercato immobiliare nel corso del 2014 dopo sette anni di cali) è certamente una buona notizia. Adesso non resta che sperare in una conferma per il 2015, quando i costi per il mantenimento di un'abitazione dovrebbero diminuire lievemente.
Secondo i dati Istat, durante il 2014 il mercato immobiliare è tornato a crescere. Si tratta del primo aumento dopo sette anni consecutivi di cali. I trasferimenti a titolo oneroso di unità immobiliari, che sono ammontati complessivamente a 594.431 unità, sono cresciuti dell'1,6% rispetto al 2013. Gli aumenti riguardano tutte le ripartizioni geografiche, eccezion fatta per le Isole. Dove, invece, si è registrato un calo dell'1%.
Per quanto importante, l'aumento delle compravendite rilevato dall'Istituto di statistica va comunque accolto con la dovuta cautela: come osservato di recente dal Censis, l'avvento della crisi economica ha dimezzato i volumi di vendita del mercato immobiliare, che - dopo la crescita a ritmi sostenuti verificatasi tra il 1997 e il 2007 - nel 2013 erano tornati ai livelli del 1984. Un balzo all'indietro di trent'anni.
Ad incidere negativamente, secondo il Censis, sono state le tasse sulla casa (Imu, Tari e Tasi) e la riduzione del reddito disponibile delle famiglie (-9,8% dal 2008). Tutti fattori che, a ben vedere, rendono la spesa per la casa una delle preoccupazioni principali per gli italiani.
Che sia in affitto o di proprietà un'abitazione comporta comunque dei costi per chi ci vive. Del resto tante sono le voci di spesa (condominio, riscaldamento, luce, telefono, gas, acqua...) da affrontare per il suo mantenimento. Costi che l'Osservatorio Nazionale della Federconsumatori e l'Adusbef hanno provato a quantificare solo qualche tempo fa.
Emerge così che nel 2015 un appartamento-tipo (90 metri quadri in una zona semi-centrale di una grande area metropolitana) costerà in affitto 1.693,45 euro al mese (-32,69 euro rispetto al 2014). Qualcosina di più quindi rispetto ad una casa di proprietà, il cui mantenimento chiederà un esborso complessivo pari a 1.151,20 euro al mese (-25,19 euro su base annua).
Le diminuzioni, stimate da Federconsumatori e dall'Adusbef, sono dovute alla riduzione dei costi per luce e gas, ai mutui meno onerosi, che grazie al ribasso dei tassi d'interesse nel 2015 costeranno in media 595 euro mensili contro i 618 del 2014, e al calo più contenuto degli affitti (1.212 euro al mese contro i 1.242 dello scorso anno). Le buone notizie finiscono qui, però. Infatti i cali fin qui elencati saranno in parte compensati dai contemporanei rincari del servizio idrico (+3% su base annua), del condominio (+4%) e della Tari (la tassa sui rifiuti) che aumenterà del 6% rispetto allo scorso anno.