Crescita e posti di lavoro

I possibili benefici di un accordo di libero scambio tra Stati Uniti ed Ue

Secondo uno studio, realizzato per conto della Commissione europea, il Ttip apporterà benefici aggiuntivi all'economia Ue per un valore pari allo 0,5% del Pil

07 Ott 2015 - 05:00
 © ansa

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La commissaria europea al Commercio, Cecilia Malmstrom, si è detta convinta che la conclusione dei negoziati per il Trans-Pacific Partnership – ovvero l'accordo di libero scambio tra gli Stati Uniti e altri undici Paesi dell'area pacifica – è una buona notizia per il commercio mondiale e l'Unione europea. Vediamo perché.

Secondo Malmstrom, una volta concluso il Tpp – l'accordo deve essere ratificato dal Congresso statunitense e dai Parlamenti degli undici Paesi coinvolti –, l'Unione europea e gli Stati Uniti potranno concentrarsi sul Transatlantic Trade and Investment Partnership (Ttip), l'accordo sul commercio e gli investimenti che l'Ue sta negoziando con Washington. Secondo i piani delle parti coinvolte nel negoziato, il Ttip dovrebbe eliminare le tariffe doganali, ridurre le pratiche burocratiche e diminuire le restrizioni agli investimenti. Lo scopo? Incrementare gli scambi commerciali tra Stati Uniti ed Ue. Con il Ttip, infatti, le imprese europee potranno investire o esportare beni e servizi sul mercato statunitense con maggiore facilità rispetto a quanto accade oggigiorno (lo stesso discorso vale anche per le aziende americane, naturalmente). Come spiegato dalla Commissione europea, un incremento degli scambi commerciali si traduce in un incremento dei posti di lavoro: secondo la Fondazione Bertelsmann, con il Ttip, verrebbero creati un milione di posti di lavoro negli Stati Uniti e 141 mila in Italia. Un accordo di libero scambio non ha un impatto soltanto sulle esportazioni e sul mondo del lavoro. I prodotti e i servizi delle imprese statunitensi – importati a prezzi più vantaggiosi rispetto ad oggi, proprio grazie al Ttip – garantirebbero una scelta più ampia e un inevitabile abbassamento dei prezzi. A trarne beneficio sarebbe il consumatore. Per il Center for Economic Policy Research di Londra, l'intesa tra Stati Uniti ed Ue potrebbe generare 545 di reddito extra l'anno per ogni famiglia europea composta da quattro persone.

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