A rendere noto il dato è uno studio dell’Istat: il calo è attribuibile alle abitazioni già esistenti, i cui prezzi sono diminuiti del 22% circa. “Dati allarmanti” commenta Confedilizia
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I prezzi delle case sono scesi del 15,8% rispetto al livello medio del 2010. L’Istat nella sua ricerca ha preso in esame il secondo trimestre annuale, constatando la forte riduzione. Il calo però è attribuibile esclusivamente alle vecchie abitazioni secondo l’istituto di ricerca, i cui valori sono scesi del 22,1%, con il mercato che premia invece le nuove costruzioni, dove si registra un aumento dello 0,8% del valore.
"I nuovi dati dell’Istat sul mercato immobiliare sono allarmanti - commenta il presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa - Nell’ultimo anno, i prezzi delle abitazioni esistenti sono diminuiti di un ulteriore 0,7%, con dei picchi negativi un tempo impensabili come il meno 2,2% di Roma, dove crollano persino i prezzi delle case nuove (meno 5,5%). Bisogna inoltre considerare lo sterminato patrimonio di immobili ormai privi di qualunque valore in quanto impossibili da vendere o da affittare", conclude.
Il mercato immobiliare italiano rimane comunque su livelli stabili, con un incremento annuo del 5,6% (registrato sempre nel secondo trimestre) per quanto riguarda le compravendite degli immobili. In particolare, i prezzi delle abitazioni nuove, il cui peso sull'indice generale dell’Istat è poco più di un quinto, aumentano dell’1,3% mentre quelli delle abitazioni esistenti diminuiscono dello 0,9%.