L'indagine di Unioncamere ha rilevato come gli imprenditori più giovani siano attivi soprattutto nei settori legati ad internet, come le telecomunicazioni. Ma anche in quelli tradizionali legati al Made in Italy
Nel corso del 2016 la consueta indagine di Unioncamere e Infocamere ha censito 608.204 imprese guidate da giovani con meno di 35 anni, un numero in crescita grazie al saldo positivo di 63.646 unità (+10,2%).
In termini assoluti, il settore più “navigato” dai giovani è quello del commercio al dettaglio (esclusi gli autoveicoli) con 115.309 imprese registrate a fine dicembre e 14.675 nuove iscrizioni nel corso del 2016. Il peso delle imprese giovani, attive in questo specifico settore sul totale delle nuove iscrizioni, è però del 39,9%, di oltre dieci punti inferiore al settore delle telecomunicazioni.
Nonostante siano solo 2.181 le imprese attive nel campo delle telecomunicazioni con a capo un under-35 registrate a fine dicembre 2016, con 236 nuove iscrizioni il peso sulle iscrizioni totali di imprese del settore è del 52,4%, la quota più ampia tra tutti i comparti analizzati. A seguire – sempre in base alla graduatoria legata al peso sul totale delle iscrizioni di quel settore - troviamo poi le attività ausiliarie dei servizi finanziari, con un peso pari al 49,3% e 3.381 iscrizioni nel corso del 2016. Al terzo posto, invece, la voce “altre attività di servizi per la persona”, con un peso del 46,2%.
Nell’indagine, l’Unione italiana delle Camere di commercio sottolinea poi come gran parte delle imprese gestite da giovani, siano attive in settori tradizionali del Made in Italy come, ad esempio, la ristorazione e l’agricoltura.
Nella ristorazione le imprese attive a fine 2016 erano infatti quasi cinquantamila, mentre le nuove aziende iscritte nel corso del 2016 sono state circa 9.500. Nonostante ciò, però, il peso delle imprese giovani sul totale delle aziende agricole iscritte nel 2016 è il più basso tra i settori analizzati, appena il 33,2%.
Risultati migliori invece interessato la ristorazione: le imprese attive registrate a fine anno sono, infatti, 58.233, mentre le iscrizioni nell’arco dei dodici mesi si sono attestate a 6.151 con un peso sul totale delle nuove iscrizioni del settore pari al 39,1%.