Previsioni Manpower sull’Occupazione

Il 2015 parte con prospettive di assunzione in crescita sul 2014

Secondo Manpower la previsione netta sull’occupazione si attesta a -5%

10 Dic 2014 - 16:44
 © agenzia

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ManpowerGroup Italia ha diramato oggi i dati riguardanti l'indagine trimestrale denominata “Previsioni Manpower sull'Occupazione" che mette, in evidenza, un lieve miglioramento per chi sarà in cerca di occupazione nel periodo che va da gennaio a marzo 2015. Ciò nonostante le prospettive di assunzione rimangono ancora basse.

Le prospettive di assunzione scendono di 2 punti percentuali rispetto allo scorso trimestre, ma migliorano di 5 punti rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Degli oltre 1.003 i datori di lavoro italiani intervistati, il 6% si aspetta di incrementare il numero delle assunzioni, il 13% prevede un calo, mentre per il 79% non vi sarà alcuna variazione;

A seguito degli aggiustamenti stagionali, la previsione netta sull'occupazione si attesta a -5%.

Le prospettive d'assunzione migliorano in quattro dei 10 settori industriali rispetto al 4 trimestre del 2014 e in due delle quattro regioni rispetto allo scorso anno.

“Le prospettive d'assunzione per il nuovo anno ci mostrano segnali positivi e incoraggiant. - evidenzia Stefano Scabbio, presidente e amministratore delegato di ManpowerGroup Italia e Iberia. - Non siamo ancora fuori dalla crisi, ma la nuova riforma del lavoro è un passo importante e fondamentale per rilanciare l'economia in Italia. I datori di lavoro devono essere preparati per la ripresa. La chiave sta nell'attrarre e trattenere i talenti migliori e adottare un approccio al lavoro più flessibile in modo tale che si possono valorizzare tutte le competenze nel posto giusto e al momento giusto”.

Confronto tra settori - Nei primi 3 mesi del 2015 è prevista una crescita del numero di dipendenti in tre settori. La previsione per il settore trasporti e comunicazioni si attesta a +7%, mentre i datori di lavoro prevedono un aumento dell'occupazione, con una previsione pari a +3% sia nel settore finanziario, assicurativo, immobiliare e servizi alle imprese che nel settore ristoranti e alberghi.

Si prevede invece che i mercati del lavoro più deboli saranno quelli dei settori edile e minerario ed estrattivo, dove la previsione netta sull'occupazione si attesta rispettivamente al -29% e al -23%. Deboli prospettive occupazionali sono riportate anche nel settore del commercio all'ingrosso e al dettaglio, con previsioni pari a -11%.

Confronto tra aree geografiche - I datori di lavoro in tre delle quattro regioni prevedono di ridurre il personale nel corso del primo trimestre 2015. Il mercato del lavoro più debole sarà quello del nord-ovest, dove la previsione netta sull'occupazione si attesta a -9%. Le previsioni per l'Italia centrale restano a -8%, mentre i datori di lavoro del sud/isole indicano una previsione pari a -6%. Nel frattempo, si prevede un lenta crescita dell'occupazione nel nord-est, dove la previsione si attesta al +2%.

Rispetto al trimestre precedente, le intenzioni di assunzione si rafforzano in due delle quattro regioni, con i datori di lavoro che segnalano aumenti delle previsioni di 3 e 2 punti percentuali nel sud/isole e nel nord-est, rispettivamente. Tuttavia, i piani di assunzione calano di 6 punti percentuali nel nord-ovest e di 4 punti percentuali nell'Italia centrale.

Confronto tra dimensioni aziendali - I datori di lavoro delle aziende di grandi dimensioni (250 o più dipendenti) prevedono una crescita del personale nei prossimi tre mesi segnalando una previsione netta sull'occupazione pari a +9%. Tuttavia, si prevede che il numero delle assunzioni subirà un calo sia nelle micro aziende (meno di 10 dipendenti) che nelle piccole aziende (10-49 dipendenti), per le quali la previsione si attesta rispettivamente al -8% e al -3%.

Rispetto al trimestre scorso, i datori di lavoro segnalano intenzioni di assunzione in calo in tre delle quattro categorie di aziende. I cali di maggiore rilevo di 4 e 3 punti percentuali sono segnalati dalle micro e medie aziende (50-249 dipendenti). Nel frattempo, la previsione per le piccole aziende migliora di 2 punti percentuali.

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