Made in Italy

Le imprese agroalimentari colpite dalla contraffazione

Secondo il CENSIS, in Italia il valore complessivo dei prodotti alimentari contraffatti nell'ultimo anno ha raggiunto un miliardo di euro

05 Set 2016 - 17:54

Il governo italiano e Alibaba – la piattaforma cinese di commercio elettronico utilizzata da 430 milioni di consumatori – hanno sottoscritto un accordo per promuovere i prodotti agroalimentari del nostro Paese.

L'intesa intende contrastare anche la diffusione dei cosiddetti “italian sounding” – ovvero tutti quei prodotti che si spacciano per italiani attraverso l'uso di denominazioni geografiche, immagini e marchi che evocano il nostro Paese – e che rappresentano un danno economico per molte imprese italiane.

Un sondaggio condotto dall'istituto di ricerche Format per conto del ministero dello Sviluppo economico (MISE) sostiene che, su mille imprese agroalimentari italiane che impiegano oltre dieci addetti, il 41,8% ha dichiarato di aver subìto almeno una contraffazione dei propri prodotti. Ma l'indagine sottolinea che le aziende con almeno 250 lavoratori sono le più colpite dai falsari.

Difficile sorprendersi, però. Specialmente considerando la portata del fenomeno – i prodotti coinvolti sono diversi (vini, formaggi…) – e il suo giro d'affari. Secondo una ricerca del CENSIS per conto del MISE, soltanto in Italia il valore complessivo dei prodotti alimentari contraffatti nell'ultimo anno ha raggiunto un miliardo di euro.

Un'analisi della Coldiretti stima che circa due prodotti di tipo italiano su tre in vendita sul mercato internazionale che in realtà non hanno nulla a che fare con le imprese agroalimentari del nostro Paese. Il fatturato mondiale dei falsi prodotti Made in Italy ha superato così i 60 miliardi di euro, quasi il doppio dei generi agroalimentari esportati complessivamente dall'Italia nel 2015 (36,8 miliardi di euro circa).

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