Segnali positivi

Il contributo del “turismo verde”

Negli ultimi anni, attività come gli agriturismi (tra le attività preferite tra chi sceglie di fare una vacanza di questo tipo naturalistico) sono aumentai notevolmente di numero

13 Ott 2016 - 13:23

Nel 2015 è proseguita la crescita del numero di agriturismi in Italia, confermando ancora una volta il notevole contributo che questo genere di strutture (anche grazie alla crescita del cosiddetto “turismo natura”) fornisce all’andamento del turismo nel Paese, settore chiave della nostra economia.

Stando alle rilevazioni dell’Istat le aziende agrituristiche autorizzate sono aumentate del 2,3% nell’anno preso in considerazione, una crescita in valori assoluti di 494 unità che porta il totale a 22.238. Un saldo positivo dato dalla differenza tra le 1.628 nuove aperture e le 1.134 cessazioni di attività.

Osservando le dinamiche territoriali, tra il 2014 ed il 2015 l’aumento più sostenuto ha interessato le regioni del Centro Italia con un +5,1%. Seguono quelle del Nord, con un +1,7%, mentre nel Meridione si registra una contrazione dell’1,1%.

Sono dieci anni consecutivi che il numero degli agriturismi si mostra in crescita. Tra il 2005 ed il 2015 si è passati infatti da 15.327 a 22.238 unità. Di conseguenza l’Istituto nazionale di statistica ha rilevato un aumento del numero di posti letto (+87.467) e dei posti a sedere (+155.018).

L’aumento è legato in larga parte alla sempre più ampia scelta dei turisti per strutture ricettive che offrono la possibilità di condurre una vacanza di genere naturalistico (gli agriturismi registrano il 18% delle preferenze, ponendosi al terzo posto tra le strutture più utilizzate per il turismo natura). Non a caso, infatti, il turismo verde si sta facendo sempre più largo tra le altre varie forme di turismo (come quello culturale o artistico, religioso, di mare...).

Stando alle cifre rilevate dal Rapporto di Econatura, il fatturato del comparto nel 2015 si è attestato a 12,2 miliardi di euro, confermando un trend di crescita che interessa il settore ormai da anni (11,9 miliardi nel 2014 e 10,6 miliardi nel 2010). In forte aumento anche la spesa giornaliera pro capite dei viaggiatori stranieri: dai 93,67 euro del 2008 si è passati ai 102,7 del 2013 e ai 107 dello scorso anno.

Nonostante, negli ultimi anni, questa modalità di fare turismo abbia registrato un miglioramento considerevole, per il turismo in generale solo dal 2015 si può parlare di vera e propria svolta.

A causa della crisi economica, infatti, erano cinque anni che la spesa pro capite reale del turismo internazionale in Italia scendeva, crollando nel periodo considerato da 1.035 a 670 euro. Non solo, nel 2014 (quindi alla vigilia della risalita) le presenze risultavano ancora ferme, l’occupazione nuovamente in calo e il fatturato inferiore a quello registrato nel 2008.

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