Secondo Ren Zhengfei, il mondo non può fare a meno della tecnologia della sua azienda e se anche in Occidente le luci sulla sua azienda si spegneranno "in Oriente continueranno a splendere"
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I tentativi degli Usa di inserire Huawei in una black list dopo le accuse di spionaggio "non riusciranno". Ne è certo il fondatore del colosso cinese delle TLC, Ren Zhengfei, secondo il quale "non c'è modo che gli Stati Uniti ci possano schiacciare". Secondo l'imprenditore, il mondo non può fare a meno della tecnologia della sua azienda, e se anche in Occidente le luci su Huawei si spegneranno "in Oriente continueranno a splendere".
"Il mondo non ci può abbandonare - ha tagliato corto il fondatore di Huawei - perché siamo tra i più avanzati. Anche se gli Usa convincessero altri a non usarci piu' temporaneamente, potremmo sempre compensare un po' le cose".
Secondo Ren Zhengfei, "se si spegne la luce a Occidente, a Oriente continua a splendere. E se si fa buio a Nord, c'è sempre il Sud. L'America non rappresenta il mondo, ma solo una porzione di mondo".
Quanto alla Gran Bretagna, dove lo Uk National Cyber Security Center ha concluso che i rischi per la sicurezza denunciati da Washington rispetto all'uso degli apparecchi Huawei nelle reti 5G esistono, ma sono "gestibili", Ren ha detto d'avere "ancora fiducia nel mercato britannico" e di volervi "continuare a investire"."Se gli Usa non si fidano più di noi - ha promesso solleticando gli interessi di Londra - potremo dirottare ancor più i nostri investimenti dall'America al Regno Unito".
L'imprenditore 74enne ha anche parlato dell'arresto "politicamente motivato" della figlia, Meng Wanzhou, chief financial officer della società, sottolineando che "ci opponiamo a questo", ma confermando anche che "lasceremo che se ne occupino i tribunali". Guardando al futuro Ren ha concluso che "se anche convinceranno più Paesi a fare a meno di noi temporaneamente, possiamo sempre ridimensionarci e diventare più piccoli".