Gli ultimi dati parlano di un aumento del tasso di disoccupazione e indicano una calo della fiducia dei consumatori, mentre la produzione industriale mostra ancora un andamento altalenante. Il paese è di nuovo in deflazione.
Nel terzo trimestre il Pil italiano è cresciuto dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dello 0,9% rispetto allo stesso periodo del 2015. Un buon risultato che incoraggia Confcommercio a confermare le stime per l’anno in corso e per il seguente. Per il 2016 è infatti prevista una crescita dello 0,9% e un +1% per il 2017. Tuttavia, la stessa Confederazione spiega che è "presto per abbandonare la cautela, visto che i dati mensili su fiducia, occupazione, produzione, consumi e inflazione permangono oscillanti e contraddittori".
Gli ultimi dati dell’Istat sulla fiducia, relativi al mese di ottobre (il resoconto su novembre uscirà a fine mese), mostrano infatti un nuovo calo per i consumatori e un lieve aumento per le imprese. Bisogna comunque sottolineare che entrambi gli indici, nel corso del 2016, sono stati interessati da andamenti altalenanti. La fiducia delle imprese, per esempio, nonostante sia aumentata ad ottobre e a settembre, ad agosto aveva subito un brusco calo, passando da 103,4 punti a 99,6. Dinamica simile accadde a giugno su maggio (da 103 a 101,1) e a marzo su febbraio (da 102,9 a 100,2).
Anche gli ultimi dati relativi alla produzione industriale mostrano una contrazione. A settembre l’indice destagionalizzato è infatti diminuito di 0,8 punti percentuali rispetto ad agosto (su base annua si registra comunque un aumento dell’1,8%). Anche in questo caso le serie storiche parlano chiaro, anche se appaiono meno nefaste rispetto a quelle sugli indici di fiducia: nel corso del 2016 sono state quattro le occasioni in cui l’indice si è mostrato in calo congiunturale (febbraio -0,6%, maggio -0,6%, giugno -0,2% e settembre -0,8%) e tre quelle in cui si è registrato un calo tendenziale (maggio, -0,6%, giugno -0,9% e luglio -0,3%).
Sebbene nei mesi precedenti si siano registrati miglioramenti, anche il mercato del lavoro continua a mostrare luci e ombre. A settembre il tasso di disoccupazione è tornato a crescere, registrando un +0,2% rispetto al mese precedente e attestandosi all'11,7%. In aumento anche il numero dei disoccupati: +2,0%, pari ad un aumento di 60 mila unità.
Per quanto riguarda i consumi la stessa Confcommercio ha registrato una contrazione dello 0,1% a settembre rispetto l mese precedente e una variazione nulla rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Anche in questo caso l’indice si è mostrato piuttosto altalenante nel corso del 2016, diminuendo in quattro mesi e registrando tre variazioni nulle nelle nove mensilità finora trascorse.
Altro indice da non sottovalutare è quello dei prezzi. L’Italia è nuovamente in deflazione. Una situazione che, al contrario di quanto si pensi, non favorisce i consumi, anzi. Con prezzi bassi i consumatori tendono ad aspettare ulteriori diminuzioni per fare i propri acquisti, mentre con prezzi più alti si tende a sbrigarsi per paura che i prezzi possano aumentare ancora. Le ultime rilevazioni dell’Istat hanno mostrato una variazione nulla tra settembre e ottobre e un calo dello 0,1% rispetto al decimo mese dello scorso anno. L'inflazione acquisita per il 2016 risulta quindi pari a -0,1%, il medesimo valore registrato a settembre.