La denuncia di Enrico Giovannini, ex ministro del Lavoro, che ha presentato alla Camera i dati relativi all'Agenda 2030
"L'Italia dimostra di essere ancora molto lontana dal percorso di sostenibilità delineato dall'Agenda 2030 e dagli impegni sottoscritti all'Onu un anno fa. Eppure sappiamo di non avere alternative per garantire un futuro al Paese". Così si è espresso il portavoce dell'Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile, Enrico Giovannini, che ha presentando alla Camera il Rapporto dell'Asvis su "L'Italia e gli obiettivi di Sviluppo Sostenibile".
Si tratta della prima analisi della situazione dell'Italia rispetto ai 17 Obiettivi sottoscritti dall'Italia all'assemblea generale dell'Onu dello scorso anno e ai 169 Target dell'Agenda 2030 di Parigi. "Abbiamo dei buchi grossi, il tempo è poco e gli obiettivi vanno centrati nel 2020 e nel 2030. In un anno l'Italia non ha ancora elaborato una strategia, cosa che invece hanno fatto Francia, Germania, Finlandia e altri", ha spiegato Giovannini.
A proposito degli squilibri che allontanano l'Italia dal sentiero dello sviluppo sostenibile, l'ex ministro del Lavoro ha proseguito con un lungo elenco: "Oltre 4,5 milioni di poveri assoluti, un tasso di occupazione femminile inferiore al 50%, oltre 2 milioni di giovani che non studiano e non lavorano; investimenti in ricerca e sviluppo di poco superiori all'1% del pil, tassi di abbandono scolastico del 27,3% per i figli di genitori meno istruiti a fronte del 2,7% per i figli di genitori in possesso di laurea e un rapporto tra ricchi e poveri tra i più squilibrati dell'area Ocse; con significative disuguaglianze di genere e un'inaccettabile violenza sulle donne (76 femminicidi dall'inizio dell'anno)".
Nel quadro nero delineato da Giovannini, rientrano anche "tutte le specie ittiche a rischio, un degrado ambientale forte soprattutto in certe zone del Paese; il 36% di persone che vive in territori ad alto rischio sismico e un'alta mortalità a causa dell'inquinamento atmosferico nei centri urbani".
L'Asvis è un'alleanza alla quale aderiscono 126 organizzazioni che vanno dal volontariato ai sindacati, dalle Ong alle Fondazioni. Sullo sviluppo sostenibile non vuole proporre "solo una denuncia ma anche delle proposte"; vuole essere "una vera e propria piattaforma politica da mettere a disposizione della prossima legislatura per non mancare gli impegni".
"Proponiamo - ha insistito Giovannini - che il governo predisponga annualmente un "Rapporto sullo sviluppo sostenibile in Italia" che valuti il percorso del nostro Paese verso gli Obiettivi dell'Agenda 2030, avvii una campagna informativa estesa e persistente nel tempo sui temi dello sviluppo sostenibile e un programma nazionale di educazione, finalizzato a formare le nuove generazioni.
Infine, ha concluso l'ex ministro del Lavoro, "poiché a un anno dalla firma dell'Agenda 2030 il Paese non dispone ancora di una base dati con gli indicatori esistenti per l'Italia tra gli oltre 230 selezionati dalle Nazioni Unite, reiteriamo la richiesta all'Istat di realizzare quanto prima tale strumento e invitiamo il Governo ad assicurare che il Sistema statistico nazionale disponga delle risorse umane e strumentali per elaborare tutti gli indicatori definiti dalle Nazioni Unite, assicurarne la tempestività e il dettaglio, così da massimizzarne l'utilità per tutte le componenti della società".