Le previsioni elaborate da CISET-Ca' Foscari stimano un incremento del 4,3% rispetto al 2016
I dati relativi al 2016 – nell'ultimo anno è cresciuto il numero dei turisti stranieri che hanno visitato il nostro Paese – confermano il buono stato di salute del settore turistico italiano. Un comparto che il Piano Strategico del Turismo 2017-2022, approvato dal Consiglio dei ministri, intende far crescere ancora. Dunque il 2016 è stato un anno positivo per il turismo italiano: il TRIP – ovvero il modello di previsione dei flussi turistici internazionali, elaborato da CISET-Ca' Foscari – stima che gli arrivi internazionali sfioreranno i 62,3 milioni, in crescita del 4,3% rispetto all'anno precedente.
L'analisi evidenzia un rafforzamento del recupero dei flussi turistici, iniziato nel biennio precedente, grazie anche alle dinamiche economiche e turistiche a livello internazionale come, ad esempio, lo spostamento dei flussi dal bacino nord-africano – le tensioni geo-politiche hanno convinto molti turisti a cambiare destinazione, del resto – verso le mete europee, in particolare verso i Paesi del mediterraneo, fra cui l'Italia. Anche le stime per il 2017 lasciano ben sperare, in realtà: secondo il TRIP, gli arrivi dovrebbero raggiungere i 64,8 milioni circa (+4,1% in confronto al 2016).
A favorire la crescita saranno i turisti provenienti dai Paesi extra-europei. Giappone e Stati Uniti, su tutti. Con i secondi che saranno incentivati a visitare l'Italia dal riequilibrio tra il dollaro e l'euro. Maggiori presenze potrebbero tradursi anche in un incremento della spesa turistica, proprio come avvenuto di recente.
Gli ultimi dati diffusi dalla Banca d'Italia rivelano che, tra il gennaio e il novembre del 2016, è aumentata tanto la spesa dei viaggiatori stranieri in Italia – i turisti hanno speso 34.978 milioni di euro (+3,2% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente) – quanto, seppure ad un ritmo meno consistente, quella degli italiani all'estero, pari a 20.933 milioni di euro (+1,6%). La Banca d'Italia ha registrato così un avanzo di 14.045 milioni di euro, a fronte di uno di 13.306 milioni rilevato negli stessi mesi dell'anno precedente.