Tra il 2007 ed oggi il valore aggiunto del settore è sceso dell’1,6%. È cresciuto, però, del 21% il fatturato del turismo “verde”
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Al contrario del turismo legato al patrimonio culturale italiano che, nonostante la ricchezza di cui dispone in questo senso il nostro Paese, negli anni interessati dalla crisi economica ha perso sempre più valore, il turismo cosiddetto "verde" tra il 2007 ed il 2014 ha messo a segno una serie consecutiva di anni positivi.
Nel corso di questi ultimi anni il turismo verde, spinto in parte proprio dal taglio forzato dei budget di spesa, è cresciuto in termini di fatturato del 21% raggiungendo, nel corso del 2014, gli 11,9 miliardi di euro. Anche le presenze sono cresciute notevolmente: lo scorso anno si sono superate infatti, per la prima volta, le 102 milioni di unità.
Stando invece ai dati dell'Istat, nel corso del 2014 gli arrivi negli esercizi ricettivi italiani sono scesi di 0,1 punti percentuali, un dato in perdita lieve se si considera che le presenze hanno registrato un -1,5%. Scende ancora anche la permanenza media nelle strutture (-0,05 giornate rispetto ad un anno prima). Guardando ancor di più nel dettaglio si può osservare come la componente residente abbia riportato una contrazione delle presenze più consistente rispetto a quella relativa alla popolazione non residente: -2,7% contro un -0,3%.
Le serie storiche che accompagnano l'ultima analisi dell'Istat riportano, tra le altre cose, che, mentre gli arrivi tra il 2012 ed il 2014 si sono mostrati sostanzialmente stabili (variazione nulla nel 2012, +0,1% nel 2013 e -0,1% nel 2014), le presenze hanno subito una serie di perdite (-1,6% nel 2012, -1% nel 2013 e -1,5% nel 2014).
Nonostante l'andamento degli ultimi anni il turismo resta comunque un settore trainante per il nostro Paese, dunque il fatto che dal 2011 abbia subito una battuta d'arresto deve far riflettere. Molto più se si pensa che ancora oggi il valore aggiunto dato dal turismo è in calo rispetto al 2007. Secondo il Censis, infatti, mentre Paesi come la Germania (+4,8%) e la Francia (+9,2%) tra il 2007 e il 2013 hanno registrato una crescita del valore aggiunto dato dal turismo all'economia del Paese, l'Italia ha perso l'1,6%.
Il confronto appare impietoso anche si guarda al dato occupazionale. Nel periodo di crisi economica la Germania ha riportato un +10,9% degli occupati, la Francia un +6,3%, contro il 3,3% messo a segno dall'Italia.