Lo prevede la bozza dell'accordo presentata dall'azienda durante l'incontro organizzato al ministero dello Sviluppo economico
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ArcelorMittal si impegna ad assumere a partire dal 2023 i lavoratori dell'Ilva che non siano già stati assorbiti nell'arco temporale che va dal 2018 al 2021. E' quanto si legge nella bozza dell'accordo presentata dall'azienda all'incontro al ministero dello Sviluppo economico. Il documento precisa che tale impegno deve avvenire a "costi del lavoro invariati". ArcelorMittal promette 10.300 assunzioni entro il 2021, di cui 10.100 da quest'anno.
Ai sindacati firmatari dell'eventuale accordo si chiede che "si impegnino a raggiungere con Am InvestCo e/o le affiliate, a fronte dell'assunzione dei dipendenti in organico dell'amministrazione straordinaria, specifiche intese, comprese riduzioni dell'orario di lavoro, che consentano di assicurare costi del lavoro invariati". Nella bozza portata dall'azienda al tavolo al Mise si sottolinea inoltre che "a tale riguardo, le parti valuteranno le opportunità offerte dalla legislazione vigente al fine di minimizzare l'impatto delle suddette intese sui lavoratori".
Nella bozza di verbale 300 occupati in più - La bozza prevederebbero inoltre 300 occupati in più: nel piano occupazionale originario, infatti, i lavoratori riassunti da ArcelorMittal erano 10mila su 13.500, mentre nella bozza compare il numero 10.300 assunti entro il 2021, da ripartire in 10.100 al 31 dicembre 2018 e 200 entro al 31 dicembre 2021.
Fiom: "Di Maio vuole chiudere entro venerdì" - Secondo quanto appreso dal segretario della Fiom di Genova, Bruno Manganaro, il ministro Luigi Di Maio "auspica un accordo su Ilva entro il 7 settembre". Entro quella data il governo dovrà decidere se attuare la procedura di autotutela per annullare la gara. "Se non ci sarà un intervento forte del governo, che al momento non c'è stato, la vedo difficile", commenta il segretario dei metalmeccanici genovesi della Cgil.