I costi dell'immigrazione

Immigrazione: il saldo tra costi e vantaggi è in attivo di 3,9 miliardi di euro

Il 69% degli italiani è convinto che gli stranieri siano un costo per le casse statali, ma i dati dicono altro.

01 Dic 2014 - 16:03
 © lapresse

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Oltre il 74% dei votanti al referendum svizzero per limitare l'immigrazione nel Paese ha votato contro il provvedimento. La misura, avanzata dagli ambientalisti del partito Ecopop, prevedeva di dare scacco all'inquinamento atmosferico riducendo la sovrappopolazione.

In Svizzera i cittadini sono apparsi dunque contrari alla riduzione dell'immigrazione, ma cosa succederebbe in Italia se si andasse al voto per un referendum di questo tipo? Quello che emerge dai sondaggi, in particolare da quello stilato dall'Ipsos per il Guardian, è che il nostro paese è caratterizzato da un'errata percezione sul tema. Ad esempio la maggior parte degli intervistati è convinto che gli stranieri rappresentino il 30% della popolazione italiana, mentre la quota effettiva rasenta il 7%.

Il 69% degli italiani pensa anche che gli immigrati siano soprattutto un costo per le casse statali, solo il 26% è convinto, a ragione, del contrario. Secondo i numeri raccolti dalla Fondazione Leone Moressa, nel Rapporto Annuale sull'Economia dell'Immigrazione, il saldo tra entrate e uscite imputabili agli stranieri è, infatti, positivo per 3,9 miliardi di euro.

Le imprese fondate e gestite da immigrati sono 497 mila, l'8,2% del totale, e assicurano un valore aggiunto di 85 miliardi di euro. Non solo, i redditi dichiarati dai 3,5 milioni di contribuenti nati all'estero, nel 2012 ammontavano a 44,7 miliardi di euro, arrivando a incidere per il 5,6% sull'intera ricchezza prodotta dal Paese. L'Irpef netta versata ammonta a 4,9 miliardi di euro (2.099 euro pro capite).

Un contributo notevole arriva anche dai consumi degli stranieri i quali, spiega un'analisi di Bankitalia, hanno una propensione al consumo pari al 105,8%, ovvero i consumi familiari superano nettamente il reddito. Partendo dall'ipotesi che il reddito venga speso per il 90% in consumi soggetti a Iva, è possibile stimare un gettito di circa 1,4 miliardi di euro, ai quali si aggiungono altri 7,6 miliardi di euro derivanti da imposte su carburanti, lotti e lotterie, e pagamenti per il rinnovo dei permessi di soggiorno. Senza dimenticare gli 8,9 miliardi di contributi previdenziali stimati dall'Inps. L'Istituto per la Previdenza Sociale nel 2009 stimava che i contributi versati dagli stranieri rappresentavano il 4,2% del totale. Tra gettito fiscale e contributivo si arriva dunque a una cifra di 16,5 miliardi di euro.

La spesa pubblica complessiva legata agli stranieri, spiega poi la Fondazione Leone Moressa, è invece di 12,6 miliardi di euro (l'1,57% della spesa pubblica nazionale), appunto 3,9 miliardi in meno rispetto alle entrate. Tenendo conto che i non nati in Italia sono 4,39 milioni, si parla di 2.870 euro pro capite.

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