Create quasi 90mila imprese nel 2016

Imprenditori under 35 in crescita

Particolarmente importante, anche sul fronte occupazionale, il contributo delle imprese giovanili del meridione sottolineato da diverse analisi

28 Ott 2016 - 17:31

Seppure meno rilevante rispetto al passato – la crisi economica non ha risparmiato nessuno –, i giovani imprenditori italiani continuano a offrire un contributo rilevante all'economia del Paese.

L'indagine Movimprese realizzata da UnionCamere-InfoCamere rileva che, tra gennaio e settembre 2016, gli under 35 italiani hanno creato quasi 90mila imprese – pari al 31% del totale delle nuove imprese nate in Italia –, un numero superiore a quello delle attività condotte da un giovane che sono state costrette a chiudere i battenti nello stesso periodo (40mila circa).

Per quanto consistente, il rapporto osserva che il dato relativo alle imprese create dai giovani italiani è leggermente inferiore rispetto a quello degli anni passati.

La crisi economica non ha fatto sconti nemmeno ai più giovani, del resto: qualche settimana fa, un'elaborazione della Camera di Commercio di Milano sui dati del registro imprese del 2015 e del 2016 sottolineava che attualmente gli under 34 italiani creano un impresa su dieci (10%). Una percentuale notevole, ma in leggero calo rispetto al passato: cinque anni fa erano l'11,4%.

Al di là degli effetti della crisi economica, in Italia, ad oggi le imprese giovanili sono circa 600mila – ovvero il 10% del totale delle imprese attive nel nostro Paese – e si concentrano in gran parte nei settori tradizionali (commercio, costruzioni e attività dei servizi di alloggio e ristorazione).

Particolarmente importante, poi, il dinamismo delle imprese giovanili del meridione, sottolineato sia da UnionCamere-InfoCamere – le nuove attività under 35 superano il 38% delle iscrizioni totali dei primi nove mesi del 2016 in Basilicata, Calabria e Molise – che dalla Camera di Commercio di Milano. Secondo cui la maggior parte dei posti di lavoro creati dai giovani imprenditori (845mila) sono riconducibili proprio alle imprese del mezzogiorno.

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