Dall'ultima analisi Unioncamere-Infocamere emerge che il numero delle aziende guidate da un giovane sale a 566.268 unità, pari al 9,3% del totale delle imprese italiane
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L'imprenditoria giovanile rappresenta una porzione consistente – e spesso fondamentale – dell'intero tessuto imprenditoriale italiano. L'ultima analisi condotta da Unioncamere-Infocamere lo certifica ancora una volta, sottolineandone il contributo offerto all'aumento delle imprese registrato tra gennaio e giugno 2017.
Non è la prima volta che accade: già in passato altre indagini ne avevano certificato l'importanza. Un esempio: il saldo positivo tra iscrizioni e cessazioni registrato a livello nazionale nel 2016 tra le imprese (+41mila unità) è stato possibile proprio grazie al contributo offerto dai più giovani, con le realtà imprenditoriali under 35 nate lo scorso anno che sono state di più di quelle che nello stesso periodo hanno cessato la propria attività.
Un trend ancora in corso: secondo l'ultima analisi sulla nati-mortalità condotta da Unioncamere-Infocamere, al 30 giugno 2017, le imprese giovanili italiane erano 36.956 unità in più rispetto alla fine del 2016 (+6,1%). Il 30,4% delle aziende nate nel primo semestre è guidato da imprenditori con meno di 35 anni, il cui numero raggiunge così le 566.268 unità – il dato è relativo a quelle presenti nel Registro delle imprese delle Camere di Commercio –, pari al 9,3% del totale delle imprese italiane.
Una parte delle imprese under 35 si concentra nei comparti tradizionali – l'elenco comprende il commercio, le costruzioni e le attività dei servizi di alloggio e ristorazione –, anche se si registrano punte di maggior presenza nelle attività di lotterie, scommesse e case da gioco (dove un'impresa su quattro è under 35), i servizi postali e attività di corrieri (1 su 5) e i servizi per gli edifici e il paesaggio (pulizia e giardinaggio), dove il 15% del totale delle imprese è giovanile.
Il peso dell'imprenditoria giovanile è notevole anche sotto il profilo occupazionale: un'indagine della Camera di Commercio di Milano sostiene che in Italia un posto di lavoro su 20 è stato creato da un'impresa guidata da chi ha meno di 34 anni. Il numero potrebbe essere cresciuto ulteriormente: l'analisi ha quantificato gli occupati nelle imprese giovanili, quando queste erano 'solo' 510 mila. Ovvero circa 56mila in meno rispetto a quella attualmente in attività.