Timidi segnali di ripresa erano stati registrati già nel 2015, quando i fallimenti sono risultati in diminuzione su base annua per la prima volta dal 2007
Il calo dei fallimenti registrato nel secondo trimestre del 2016 è senz'altro una notizia positiva. Tuttavia la diminuzione è più contenuta rispetto a quella registrata nei trimestri precedenti.
Secondo i dati contenuti nell'Osservatorio CERVED sui fallimenti, le procedure concorsuali e le chiusure volontarie d'impresa, tra aprile e giugno i fallimenti sono stati 3,8mila in meno rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (-2%).
Particolarmente positive sono le notizie provenienti da alcuni comparti. Dalle costruzioni, in particolare: nel secondo trimestre, le procedure fallimentari hanno continuato a ridursi nelle costruzioni – il settore maggiormente colpito dalle difficoltà della crisi economica – fino a toccare il dato di 1,6 mila imprese fallite (oltre il 6% in meno rispetto all'anno precedente) facendo registrare così il calo più consistente fra i diversi settori considerati dall'analisi. Il CERVED rileva che prosegue anche la riduzione dei fallimenti nei servizi (4 mila imprese, -3,6% sul 2015).
Altrove la situazione è meno rosea: dopo il calo registrato nel primo semestre del 2015, i fallimenti nell'industria sono tornati a crescere nuovamente (+3,1%).
Timidi segnali di ripresa erano stati registrati già lo scorso anno. Pur sottolineando alcune criticità – i fallimenti rimangono al di sopra del livello precedente la crisi economica –, il CERVED certificava che nel i fallimenti sono risultati in calo per la prima volta dal 2007 (-5,6% rispetto al 2014).