Il CERVED osserva che, pur rimanendo storicamente elevati, i fallimenti registrati nei primi tre mesi del 2016 sono tornati vicini ai livelli del 2013
I dati sui fallimenti registrati nei primi mesi del 2016 sono in linea con quanto rilevato a livello complessivo nel 2015.
Secondo l'ultimo Osservatorio CERVED su fallimenti, procedure e chiusure di imprese, nel primo trimestre del 2016 le imprese che hanno aperto una procedura fallimentare sono state 3.600, in diminuzione rispetto allo stesso periodo del 2015 (-4,5%) e in linea con il trend certificato negli ultimi mesi.
Secondo un dossier curato da Cribis D&B, il numero complessivo dei fallimenti registrati nel 2015 è risultato in calo rispetto all'anno precedente – Cribis D&B ne ha contati 14.416 contro i 15.605 del 2014 –, per la prima volta dal 2009. Quando le imprese che dichiararono fallimento furono 9.383. A dimostrazione che, nonostante i cali registrati di recente, i fallimenti rimangono ancora al di sopra rispetto ai livelli del periodo immediatamente precedente la crisi economica: il CERVED osserva che nel 2008 le imprese che dichiararono fallimento furono 7.500.
Ma la situazione generale delle imprese dovrebbe migliorare nei prossimi mesi. Nell'ultimo rapporto sulla Stabilità finanziaria, diffuso solo qualche settimana fa, la Banca d'Italia rileva un miglioramento graduale della situazione finanziaria delle imprese italiane, sottolineando la riduzione dell'indebitamento, l'aumento delle disponibilità liquide e per l'appunto il calo dei fallimenti. “Gli indicatori di vulnerabilità finanziaria delle imprese – scrive la Bankitalia nel suo report – dovrebbero continuare a ridursi nei prossimi trimestri, pur rimanendo elevati in alcuni settori”.