Nell’arco degli ultimi dodici mesi (febbraio 2016-febbraio 2017) i prestiti concessi dalle banche alle imprese sono diminuiti dell’1,52%
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Tra le maggiori difficoltà che le imprese italiane si sono trovate a fronteggiare nel anni della crisi economica c’è sicuramente la stretta creditizia, il cosiddetto credit crunch, ovvero la morsa sul denaro concesso dalle banche alle aziende.
Una difficoltà che, nonostante la timida risalita economica del Paese, ancora si fa sentire, tanto che negli ultimi 12 mesi i presiti alle aziende sono crollati di dodici miliardi di euro, diminuendo dell’1,52%, passando quindi dai 791 miliardi del febbraio del 2016 ai 779 miliardi di euro dello stesso mese del 2017.
Secondo Unimpresa - che basandosi su dati della Banca d’Italia ha tracciato un resoconto sul periodo considerato - a determinare il calo dei prestiti alle imprese sono stati soprattutto i prestiti con scadenza fino ad un anno che, scesi del 4,49%, riportano una contrazione maggiore rispetto ai prestiti con scadenza oltre i cinque anni, scesi del 2,48%. In crescita, invece, del 6,32% i prestiti con scadenza fino a cinque anni.
Dal resoconto si può inoltre notare come, nonostante il credito concesso alle famiglie sia aumentato dell’1,35% - risultato di una crescita dell’8,56% del credito al consumo, di un +1,34% dei mutui e di un -3,47% dei prestiti personali – il calo che ha interessato le imprese ha bilanciato negativamente l’intero stock di prestiti al settore privato, diminuito appunto dello 0,26%.
Nel periodo considerato dall’indagine si è registrato anche un nuovo aumento delle sofferenze bancarie, cresciute tra febbraio 2016 e febbraio 2017 del 3,60%. Unimpresa spiega che l’aumento è stato determinato soprattutto dalle sofferenze legate alle imprese, cresciute del 4,51%, e in misura minore a quelle legate ai presti alle famiglie, per le quali si registra invece un +0,59%.