Nel 2014 sono state 370 mila le iscrizioni e 340 mila le cessazioni per un saldo positivo di oltre 30 mila imprese.
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Visti i risultati raggiunti dalle imprese dei servizi, del turismo e da quelle del commercio al termine di un faticoso 2014 e le stime per il 2015, il futuro più prossimo delle aziende italiane sembra migliore di quanto ci si aspettasse. La conferma arriva dagli studi Movimprese ed Excelsior di Unioncamere che parlano di saldo in positivo nel 2014 e aumento dell'occupazione nelle imprese per l'anno in corso.
Alle fine del 2014 il saldo tra aperture e chiusure si è mostrato in positivo di oltre 30mila unità, merito della contrapposizione delle 370 mila iscrizione alle 340 mila cessazioni. Era dal 2010 che il saldo non si mostrava in crescita. Da quell'anno si è, infatti, assistito ad un continuo rallentamento della crescita del saldo iscrizione/cessazioni: si è passati dal +72 mila del 2010 al +50 mila del 2011, per poi crollare a +18mila nel 2012 e rallentare ancora a +12mila nel 2013.
Ora l'emorragia sembra essersi interrotta, tanto che anche il tasso di crescita (“dato dal rapporto tra il saldo tra iscrizioni e cessazioni rilevate nel periodo e lo stock delle imprese registrate all'inizio del periodo considerato”, spiegano dall'Unioncamere) è più che raddoppiato rispetto al 2013, passando dal +0,21% al +0,51%. Il 2014 può essere considerato un anno di svolta anche se si guarda solo alle cessazioni. Sono state 31 mila in meno rispetto al 2013 e hanno rappresentato il risultato migliore degli ultimi sette anni (nel 2007, annus horribilis, le chiusure furono oltre 390 mila, nel 2014 poco sopra le 340 mila).
Come già accennato i risultati migliori arrivano dal settore dei servizi. In particolare le attività di alloggio e ristorazione hanno registrato un saldo positivo di quasi 11mila unità, quelle di servizi per il supporto alle imprese di 9.290 unità, mentre quelle de commercio di 7.544. Male i settori del manifatturiero, delle costruzioni e quello agricolo. Il saldo si è mostrato in negativo, rispettivamente, di 3.984, 7.308 e 15.742 unità rispetto al 2013.
Per quanto riguarda il 2015, le stime del Sistema Informativo Excelsior indicano che nel primo trimestre le aziende italiane assumeranno circa 209.700 individui lasciandone a casa 201.300. Di conseguenza i posti aggiuntivi che verranno creati tra gennaio e marzo saranno 8.400.
Rispetto allo stesso periodo del 2014 aumenteranno anche le assunzioni con contratto a tempo indeterminato. Ne sono attese 45.600 nel primo trimestre del 2015, contro le 39 mila dei primi tre mesi dello scorso anno.
In particolare i saldi positivi migliori si registreranno nei settori del manifatturiero e dei servizi: la meccanica registrerà un +5.300 lavoratori, chimico-farmaceutico un +3.200, i servizi di supporto alle imprese +6.500 e informatica e telecomunicazioni +3.500.