Nel secondo trimestre del 2016 il fatturato dei servizi ha messo a segno un +1%. A giugno le vendite al dettaglio sono cresciute dello 0,2% in valore e dello 0,1% in volume
Dopo la doccia fredda legata alla stima sulla fiducia dei consumatori e delle imprese, diffusa lunedì dall’Istat, giungono segnali incoraggianti dal fatturato dei servizi e dalle vendite al dettaglio. Entrambi, infatti, si sono mostrati in crescita.
Nel secondo trimestre del 2016 l’indice che misura il fatturato dei servizi ha registrato un progresso di un punto percentuale rispetto al periodo precedente. A dettare l’incremento sono state soprattutto la variazione positiva che ha interessato il trasporto aereo, cresciuto del 3%, e la crescita dell’1,9% dei fatturato dei servizi postali. Bene anche i servizi di manutenzione e riparazione di autoveicoli, in crescita dell’1,3%, i servizi di informazione e comunicazione, +0,6% e il commercio all’ingrosso, +0,2%. Scende dell’1% il fatturato legato ai servizi di trasporto marittimo e per vie d’acqua.
Anche il confronto tendenziale mostra un incremento. Rispetto al secondo trimestre del 2015 l’Istat ha infatti rilevato un +2% per il fatturato dei servizi, risultato del +3,5% che ha interessato il fatturato di commercio all'ingrosso, commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli, del +0,9% dei servizi di informazione e comunicazione e del +0,4% delle attività professionali, scientifiche e tecniche. Un incremento più contenuto è stato registrato per il fatturato dei servizi di trasporto e magazzinaggio. Giù, invece, i servizi di attività e ristorazione, -1%, e il fatturato derivante dalle attività dei servizi noleggio, dalle agenzie di viaggio e dai sevizi di supporto alle imprese, -0,2%.
Come anticipato, anche le vendite al dettaglio hanno riportato una crescita. In questo caso l’Istat segnala un +0,2% del valore tra maggio e giugno 2016 e un aumento dello 0,1% dei volumi. Rispetto allo stesso mese dello scorso anno le vendite sono aumentate dello 0,8% in valore e dello 0,2% in volume, con, rispettivamente, un +1% e un +0,5% per i prodotti non alimentari.
Il confronto tendenziale, tra le varie forme distributive, vede crescere dello 0,7% sia le vendite della grande distribuzione (+0,3% per gli alimentari e +1,3% per i non alimentari) che quelle delle imprese operanti su piccole superfici (-0,1% le vendite di prodotti non alimentari e +0,9% per quelli alimentari).