Secondo l'OCSE e l'EUIPO, l'Italia è il secondo Paese al mondo più colpito dal fenomeno della contraffazione
Una ricerca del CENSIS per il ministero dello Sviluppo economico (MISE) certifica un incremento della diffusione dei prodotti contraffatti in Italia.
Nel 2015 i consumatori italiani hanno speso 6,9 miliardi di euro per acquistare prodotti contraffatti, pari al 4,4% in più rispetto al 2012. Un incremento notevole e che non deve essere sottovalutato. La ricerca del CENSIS osserva che la produzione e la commercializzazione legale dei prodotti contraffatti avrebbe un impatto positivo sul fronte occupazionale – lo studio stima la creazione di 100.515 nuovi posti di lavoro – e sulla produzione interna, garantendone un incremento pari a 18,6 miliardi di euro con valore aggiunto di 6,7 miliardi.
Ma a beneficiarne sarebbe anche il fisco: attualmente, tra imposte dirette e indirette, il mercato del falso sottrae all'erario 1,7 miliardi di euro che, sommati alle tasse che deriverebbero dalla produzione attivata in altri settori dell'economia, raggiungerebbero 5,7 miliardi di euro. Nella sua indagine, il CENSIS sottolinea che i prodotti falsi vengono venduti nelle bancarelle per strada, in capannoni e magazzini, negli appartamenti privati e attraverso i siti web. Del resto, i falsari si servono sempre più spesso dei canali di vendita “non tradizionali” come i negozi on-line.
Secondo uno studio condotto da Confesercenti, le vendite tramite e-commerce di prodotti contraffatti sono cresciute del 60% tra il 2012 e il 2013, naturalmente a discapito delle imprese che producono gli originali e dei consumatori che spesso acquistano inconsapevolmente un prodotto falso: Confesercenti stima che un consumatore su quattro ne ha comprato almeno uno. Questi sono numeri che non devono sorprendere.
Un recente rapporto dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo economico (OCSE) e dell'Ufficio europeo per la proprietà intellettuale (EUIPO) basato sui dati relativi al 2013 sostiene che l'Italia è il secondo Paese al mondo, dopo gli Stati Uniti, ad essere maggiormente danneggiato dal fenomeno dei prodotti contraffatti.