I dati istat

In frenata le vendite verso i Paesi extra-Ue

Secondo quanto rilevato dall’Istat. A settembre le vendite verso la Cina e la Russia hanno registrato una pesante flessione rispetto allo scorso anno

22 Ott 2015 - 13:44
 © ansa

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Qualche giorno fa l'Istat, mettendo a nudo i dati relativi al commercio estero di agosto dell'Italia, ha sottolineato come, il calo congiunturale del -3,6% sia stato la conseguenza diretta del -8,2% riportato dalle vendite verso i Paesi extra-Ue.

Le performance negative più rilevati avevano infatti interessato i Paesi emergenti e i segni “meno” che spiccavano maggiormente erano quelli relativi a Russia e Cina.

Ad agosto le vendite verso la Cina sono, infatti, scese del 9,2%, quelle verso la Russia del 19%. Ma vediamo ora l'ultimo resoconto diffuso dall'Istituto di statistica sul commercio estero di settembre.

Nel nono mese dell'anno le esportazioni verso i Paesi Extra-Ue sono salite del 5,2%, mentre le importazioni hanno riportato un più lieve +1,5%. A trainare la crescita dell'export sono stati soprattutto i beni strumentali, +12,1%, ma segnali positivi arrivano anche dai prodotti intermedi e beni di consumo durevoli, rispettivamente con un +3,3% e un +1,2%.

Al contrario, il confronto tendenziale riporta però una contrazione. Rispetto a settembre 2014 le esportazioni sono infatti scese del 2,2%. Anche in questo caso la flessione è maggiormente legata ai risultati delle vendite verso la Russia e verso la Cina.

Mentre le esportazioni verso gli Stati Uniti (+18,2%), verso l'India (+20,5%) e verso i Paesi EDA sono aumentate notevolmente, verso la Cina hanno riportato un allarmante -9,2% e un -24,4% verso la Russia. In flessione anche le esportazioni verso Paesi Opec e Mercosur: rispettivamente del -17,5% e -16,6%.

Osservando le serie storica si nota come il-3,6% e il -2,2% tendenziali registrati dalle esportazioni ad agosto e settembre abbiano interrotto la serie positiva che aveva interessato gli ultimi sei mesi (da febbraio a luglio). Nel 2015, oltre a questi ultimi due mesi solo a gennaio il dato ha presentato un segno "meno".

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