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Per il governatore della Banca d'Italia l'incertezza che caratterizza l'attuale contesto internazionale suggerisce di muoversi gradualmente e con prudenza
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Ignazio Visco, governatore della Banca d'Italia, non crede che "l'area dell'euro possa sperimentare la lunga persistenza dell'inflazione osservata in molti Paesi durante gli anni 70". "Penso che sia molto improbabile non solo per i sostanziali miglioramenti della politica monetaria ma anche e soprattutto per i numerosi cambiamenti strutturali che si sono realizzati nelle nostre economie da allora", ha detto in un intervento al Warwick Economics Summit di Londra, dal titolo "Politica monetaria e ritorno dell'inflazione". Aggiungendo che l'incertezza che caratterizza l'attuale contesto internazionale suggerisce di muoversi gradualmente e con prudenza.
"L'estrema incertezza in cui ci troviamo", ha detto Visco, comporta per il momento e in maniera inevitabile "un costante inasprimento della politica monetaria", al fine di scongiurare effetti rilevanti nella Zona euro. La stessa incertezza, ha proseguito Visco, comporta anche la necessità di muoversi gradualmente e con prudenza con tassi che possono aumentare ma in modo progressivo e misurato.
Per evitare che si inneschi una spirale tra salari e prezzi non basta la politica monetaria. "L'esperienza degli anni '70 e '80 suggerisce che il raggiungimento diretto di questo obiettivo si basa sulle strategie di business delle aziende, su accordi responsabili sul costo del lavoro e su politiche fiscali prudenti sul lato della domanda", ha spiegato Visco.
"Il contributo di tutte le politiche, inclusa forse qualche nuova versione di vecchie ricette di politica dei redditi, potrebbe aiutare in modo sostanziale a prevenire un surriscaldamento della domanda e ad evitare che l'inflazione scenda piu' lentamente", ha aggiunto, sottolineando come ci siano "significative evidenze che questo abbia funzionato bene durante periodi cruciali in alcuni Paesi".
Per quanto riguarda l'Italia "è accaduto alla fine di un lungo processo iniziato all'inizio degli anni '80, quando Carlo Azeglio Ciampi, allora governatore della Banca d'Italia, rimarcò con enfasi che 'l'autonomia delle banche centrali, il rafforzamento delle procedure di bilancio e un codice per la contrattazione collettiva sono un prerequisito per la stabilità monetaria".
Oggi, "per compensare la perdita del potere di acquisto" determinata dall'inflazione, "l'unica soluzione potrebbe essere di far leva su una sostenuta crescita della produttività, sebbene misure fiscali mirate e temporanee per alleviare il peso sulle famiglie e sulle imprese più duramente colpite non dovrebbero ovviamente essere escluse". Ha concluso così il governatore della Banca d'Italia il suo intervento al convegno The Warwick Economics Summit 2023.
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