Inversione di tendenza

Inversione di tendenza, ora anche i Compro Oro sono in difficoltà

Di recente diverse aziende hanno chiuso i battenti, ma in tanti in Italia hanno provveduto negli anni della crisi a vendere preziosi per reperire liquidità

24 Mar 2015 - 16:12
 © -afp

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Un po' l'esigenza di rivolgersi a quel tipo di attività è diminuita rispetto a qualche anno fa, un po' sono esauriti i preziosi da poter vendere, fatto sta che i "Compro Oro" stanno vivendo una fase di declino dopo l'impennata osservata di recente. Spiega Oroitaly, infatti, che nell'ultimo triennio hanno chiuso 13 mila aziende del settore.

Anche il fatturato è in calo: da 550-600 mila euro l'anno, ora i ricavi non vanno oltre i 300 mila euro. Ma qual era l'andamento del settore ai tempi del "boom"?

Già nel Rapporto Italia 2013, l'Eurispes aveva evidenziato un incremento notevole tra quanti erano ricorsi ai Compro Oro per reperire liquidità. Crisi occupazionale da un lato, difficoltà ad accedere al credito dall'altro le spinte maggiori: in questo modo il 28,1% degli italiani, nel corso del 2012, si era rivolto ad un Compro Oro, con una vera e propria impennata rispetto all'8,5% registrato l'anno precedente.

Un anno più tardi la quota di coloro che avevano venduto preziosi era diminuita non di poco, pur mantenendosi su livelli non indifferenti (18,7%). La variazione, era la chiave di lettura dell'Eurispes, poteva essere interpretata come “un fenomeno legato all'esaurimento progressivo dei beni preziosi in possesso degli italiani".

Entrando nello specifico emergeva però che "il 46,3% di chi ha fatto ricorso ai Compro Oro era motivato dalla necessità di sopperire alle esigenze quotidiane, mentre il 30,4% lo ha fatto per disfarsi di beni inutilizzati". Quali le motivazioni, dunque? Il 19,8% dichiarava per far fronte alle spese mediche e il 20,3% per saldare i debiti. Ad ogni modo, rilevava ancora l'istituto di ricerca nel Rapporto Italia 2014, il 15,8% degli intervistati aveva venduto beni/oggetti su canali online di compravendita (tipo e-Bay) e il 10,1% aveva preso soldi in prestito da privati (non parenti/amici), non potendo accedere a prestiti bancari.

Così arriviamo all'ultimo periodo, in cui si è registrato un ulteriore calo. La soglia di quanti hanno provveduto a vendere i preziosi in tali attività si attesta ora al 13,9%, percentuale in discesa ma ancora superiore all'8,5% di qualche anno prima.

Di qui la “crisi” dei Compro Oro, condizionata inoltre dalla flessione del prezzo dell'oro per cui vendere gioielli o prodotti simili non è più tanto conveniente. Un trend che alla fine del 2014 era stato confermato anche dall'ANTICO (Associazione nazionale tutela il comparto dell'oro). Secondo le stime all'inizio del 2013, i Compro Oro (incluse le gioiellerie) erano circa 35 mila. Adesso sono circa 20 mila, ovvero 15 mila esercizi in meno.

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