Investimenti e posti di lavoro

Investimenti e posti di lavoro: le cooperative contribuiscono alla ripresa

In una risoluzione del 2013, il Parlamento europeo sottolineava che le coop contribuivano di media a generare il 5% del Prodotto interno lordo di ciascun Paese membro

29 Feb 2016 - 04:00
 © -afp

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Le cooperative contribuiscono alla ripresa economica del Paese. Nei primi tre mesi del 2016 una parte delle coop italiane ha ammesso di aver programmato nuove assunzioni o nuovi investimenti.

Secondo la settima indagine congiunturale dell'Alleanza delle Cooperative italiane che traccia un bilancio dell'ultimo quadrimestre 2015 e le previsioni il primo trimestre del 2016, la maggioranza delle cooperative (l'84%) ha mantenuto stabili o aumentato i livelli occupazionali. In particolare, il rapporto osserva che il 18% ha visto crescere la forza lavoro contro un 16% che invece ha ridotto l'occupazione.

Pur non mancando le zone d'ombra, sia sul fronte dei finanziamenti – il 14,4% delle cooperative non ha ottenuto il fido richiesto agli istituti di credito nell'ultimo quadrimestre 2015 – che su quello dei pagamenti – una cooperativa su cinque ha denunciato un allungamento dei tempi entro cui vengono saldate le fatture –, una porzione delle imprese cooperative si dice ottimista sul futuro prossimo: una su cinque prevede una crescita del fatturato nei primi quattro mesi del 2016, una cooperativa su quattro ha programmato nuovi investimenti per migliorare il proprio posizionamento sul mercato (specialmente le coop sociali e quelle attive nell'agroalimentare), mentre l'11% stima un aumento dell'occupazione. Le cooperative continueranno così ad offrire un apporto importante all'economia italiana. Come sempre, del resto.

In una risoluzione del 2013, il Parlamento europeo sottolineava che le cooperative – nell'UE se ne contano circa 160 mila – contribuivano mediamente a generare il 5% del Prodotto interno lordo (PIL) di ciascun Paese membro, dando lavoro nel complesso a 5,4 milioni di persone.

Inoltre i parlamentari europei osservavano che, pur non essendo completamente immuni dai fallimenti, le cooperative avevano dimostrato una maggiore resilienza alle difficoltà della crisi economica. I motivi erano diversi. Ecco i principali: il modello cooperativo di governance, fondato sulla proprietà congiunta e sul controllo democratico dei soci, e il metodo tipico delle cooperative per l'accumulazione di capitale, meno dipendente dall'andamento dei mercati finanziari.

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