Sotto i 2 milioni di persone in cerca di lavoro si era scesi anche nei due mesi di lockdown all'inizio della pandemia (marzo e aprile 2020). Il Prodotto interno lordo sale dell'1,1% sul trimestre precedente
© ansa
A luglio il tasso di disoccupazione scende al 7,9%, 0,1 punti in meno sul mese precedente. Lo rileva l'Istat, sottolineando che nello stesso modo i disoccupati diminuiscono di 32mila unità su giugno e scendono sotto quota 2 milioni (un milione e 978mila), a un livello mai così basso da aprile 2011. L'Istat, inoltre, rivede al rialzo le stime sul Pil italiano nel secondo trimestre 2022, che è aumentato dell'1,1% rispetto al trimestre precedente e del 4,7% sul secondo trimestre 2021. La crescita congiunturale del Pil diffusa a fine luglio era dell'1% e quella tendenziale del 4,6%.
Secondo le tabelle dell'Istat, si era scesi sotto i 2 milioni di persone in cerca di lavoro nei due mesi di lockdown all'inizio della pandemia (marzo e aprile 2020). Rispetto a luglio 2021 il calo è di 1,3 punti. Aumentano gli inattivi (+54mila su giugno) e il tasso di inattività (34,4%, +0,2 punti).
A luglio -22mila occupati sul mese, +463mila sull'anno - Gli occupati a luglio 2022 diminuiscono di 22mila unità su giugno, registrando il primo calo da agosto 2021, e aumentano di 463mila unità sullo stesso periodo del 2021. Il tasso di occupazione cala rispetto al mese precedente di 0,1 punti e si assesta sul 60,3% (+1,6 punti su luglio 2021). Gli occupati in totale sono 23.205.000. I dipendenti a termine (3 milioni e 166mila) raggiungono il valore più alto dal 1977, primo anno della serie storica.
I dati sul Pil - La crescita congiunturale del Pil diffusa con le stime preliminari del 29 luglio 2022 era risultata dell'1% e quella tendenziale del 4,6%. La variazione acquisita per il 2022 è pari a +3,5%. Rispetto al trimestre precedente, tutti i principali aggregati della domanda interna sono in ripresa, con un aumento dell'1,7% sia dei consumi finali nazionali sia degli investimenti fissi lordi. Le importazioni e le esportazioni sono aumentate, rispettivamente, del +3,3% e del +2,5%.
Numeri positivi - La domanda nazionale al netto delle scorte ha fornito un contributo positivo di 1,6 punti percentuali alla crescita del Pil: +1,5 i consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private, +0,4 gli investimenti fissi lordi, mentre la spesa delle Amministrazioni Pubbliche ha fornito un contributo negativo pari a -0,2 punti percentuali. La variazione delle scorte ha contribuito negativamente alla variazione del Pil per -0,3 punti percentuali, così come la domanda estera netta, il cui contributo è risultato pari a -0,2 punti percentuali. Si registrano andamenti congiunturali positivi per il valore aggiunto di industria e servizi pari rispettivamente all'1,4% e all`1%, mentre l'agricoltura registra una diminuzione dell'1,1%.