Si tratta di un record negativo, il peggiore dall'inizio delle serie storiche (1990). Il Codacons ha definito la situazione come "una vera e propria Caporetto dell'industria italiana"
A marzo 2020 l'indice destagionalizzato della produzione industriale è diminuito del 28,4% rispetto a febbraio. Lo stima l'Istat, spiegando che nel primo trimestre dell'anno, il livello della produzione è sceso dell'8,4% rispetto ai tre mesi precedenti. Rispetto a marzo 2019 l'indice è diminuito del 29,3%. A registrare le variazioni negative maggiori i settori della fabbricazione di mezzi di trasporto (-52,6%), industrie tessili e abbigliamento (-51,2%).
Nel complesso si tratta del calo peggiore dall'inizio delle serie storiche (1990). L'indice destagionalizzato mensile mostra marcate diminuzioni congiunturali in tutti i comparti; variazioni negative caratterizzano, infatti, i beni strumentali (-39,9%), i beni intermedi (-27,3%), i beni di consumo (-27,2%) e l'energia (-10,1%).
Corretto per gli effetti di calendario, a marzo 2020 l'indice complessivo è diminuito in termini tendenziali del 29,3% (i giorni lavorativi sono stati 22 contro i 21 di marzo 2019). Il dato peggiore è quello dei mezzi di trasporto con un calo del 60,1% su febbraio e del 52,6% su marzo 2019.
Tracollo record "Una disfatta, il coronavirus ha travolto le nostre industrie producendo un tracollo record. Un vero e proprio terremoto che ha abbattuto il nostro sistema industriale". E' quanto afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione nazionale consumatori, aggiungendo: "Una caduta che non ha precedenti neanche rispetto all'anno horribilis del 2009". Rispetto a marzo 2009, infatti, la produzione è ora inferiore del 23,4%. Per i beni di consumo durevoli, poi, la distanza rispetto a 11 anni fa è del 53,7%, ossia più della metà. Il crollo su base annua del 29,3% registrato oggi è persino superiore a quello che si era verificato nel 2009, quando ci fu un tonfo della produzione rispetto a marzo 2008 del 25,9%.
"La Caporetto dell'industria italiana" "Una vera e propria Caporetto per l'industria italiana", ha commentato invece il Codacons. "Dopo le vendite al dettaglio e l'inflazione, anche l'indicatore economico della produzione industriale risente a marzo degli effetti devastanti del coronavirus", ha spiegato il presidente Carlo Rienzi. "Per avere un quadro di come l'emergenza abbia impattato sull'economia basta guardare i dati odierni relativi ai beni di consumo, che rispetto al mese precedente calano del -27,2%, con un tracollo per quelli 'durevoli' che raggiungono il record del -57,1% su mese e -49,4% su anno".