Nell'ambito del lavoro continua il calo della disoccupazione ma molto lentamente
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Si conferma per il 2018 una previsione di crescita del Prodotto interno lordo (Pil) dell'1,4% in termini reali. Lo rileva l'Istat nel report sulle prospettive dell'economia italiana, lasciando per il Pil inalterate le stime di novembre. "La domanda interna al netto delle scorte - spiega - fornirebbe un contributo positivo alla crescita", mentre "l'apporto della domanda estera netta risulterebbe nullo".
Disoccupazione cala ma piano: 10,8% nel 2018 - "Le condizioni del mercato del lavoro registreranno un ulteriore miglioramento con un aumento dell'occupazione (+0,8% in termini di unità di lavoro) e una progressiva, ma lenta, diminuzione del tasso di disoccupazione (10,8%)". Lo rileva l'Istat nelle "prospettive sull'economia italiana" per il 2018. La quota di chi cerca lavoro, sottolinea l'Istituto, "rimarrà comunque significativamente superiore a quella dell'area euro".
Nel corso del 2017 si è consolidata la fase positiva del mercato del lavoro. Le unità di lavoro sono ulteriormente aumentate (+0,9%) e la disoccupazione è diminuita di 0,5 punti percentuali attestandosi all'11,2%. Sebbene in aumento, il tasso di occupazione si è comunque mantenuto inferiore a quello del target di Europa 2020 e alla media europea. Con riferimento alla popolazione nella classe di eta' con 20-64 anni, nel 2017 il tasso di occupazione italiano era del 62,3% (67,0% l'obiettivo di Europa 2020 e 72,2% il tasso medio dei paesi dell'Unione europea).
La crescita dell'occupazione sarà supportata dall'aumento delle unita' dipendenti mentre la contrazione di quelle indipendenti dovrebbe attenuarsi quasi completamente. L'aumento dell'occupazione comporterà sia una crescita del monte salari sia un miglioramento delle retribuzioni per dipendente che segneranno una forte accelerazione (+1,4%) rispetto all'anno precedente
Inflazione torna a salire dal II semestre - Nei prossimi mesi è prevista una graduale risalita dell'inflazione verso l'1% mentre una più accentuata accelerazione è attesa nei mesi finali dell'anno. A sostenere l'inflazione contribuirà la crescita dei costi dei beni energetici, determinata da un aumento dei prodotti petroliferi in parte bilanciata dal contestuale apprezzamento della valuta europea rispetto al 2017; le pressioni originate dai costi interni, per quanto in rialzo, rimarranno ancora limitate. Nella media del 2018 il deflatore del Pil segnerà un incremento dell'1,1% dopo il +0,6% del 2017. Il tasso di crescita del deflatore della spesa delle famiglie e' previsto crescere a un tasso appena superiore, con un valore analogo al 2017 (+1,2%).