Sale il valore dell'import (+40,4%), che resta invariato in volume. Oltre i 31 miliardi di euro il disavanzo commerciale nei primi nove mesi dell'anno: pesa il deficit energetico per oltre 85 miliardi
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L'Istat stima una crescita congiunturale dell'export (+1,6%) a settembre, dovuta all'incremento delle vendite verso i mercati extra Ue (+6,0%). Su base annua il dato cresce invece del 21,6% in termini monetari e del 2,1% in volume. Sono invece in calo le esportazioni verso l'area Ue (-2,2%) e anche il volume complessivo dell'import (-1,7%).
Disavanzo commerciale oltre i 31 miliardi - Nei primi nove mesi dell'anno, il disavanzo commerciale supera i 31 miliardi, condizionato da un deficit energetico di oltre 85 miliardi; un contributo negativo deriva anche dai beni intermedi, con un deficit di quasi 19 miliardi. Per il mese di settembre il disavanzo commerciale è pari a -6.454 milioni di euro a fronte di un avanzo di 1.440 milioni dello stesso mese del 2021. Il deficit energetico raggiunge, in valore assoluto, i 12.435 milioni (era di -4.529 un anno prima) ma l'avanzo nell'interscambio di prodotti non energetici, pari a 5.982 milioni, è elevato e sul livello di settembre 2021 (5.969 milioni).
Import in forte crescita in valore, stabile in volume - L'import in valore registra un incremento tendenziale del 40,4%, molto più intenso per l'area extra Ue (+59%) rispetto all'area Ue (+25,2%), mentre in volume resta sostanzialmente invariato (-0,5%). "Su base annua, la crescita dell'export interessa tutti i settori e quasi tutti i principali Paesi partner - commenta l'Istat -. Quella dell'import, per metà dovuta alla componente energetica, rallenta e si riporta sui livelli di aprile". Quanto ai prezzi all'importazione, nel mese di settembre 2022 crescono del 20,3% su base annua (+21,5% ad agosto), mentre su base mensile il rialzo è dello 0,1%.
Usa in testa ai Paesi che contribuiscono alla crescita dell'export - Nel terzo trimestre 2022, rispetto al precedente, l'export cresce del 2,7%, l'import del 7,5%. "Nella media del terzo trimestre - osserva l'Istat - la dinamica congiunturale è positiva sebbene in decelerazione (+2,7% da +6% del secondo trimestre)". Su base annua, i Paesi che forniscono i contributi maggiori all'incremento dell'export nazionale sono: Stati Uniti (+48,6%), Francia (+18,8%), Germania (+14,8%), e Paesi Opec (+49,1%). Si accentua la flessione dell'export verso la Russia (-34,6%) e diminuiscono anche le vendite verso il Belgio (-5,7%).
I settori che pesano nelle esportazioni - Tra i settori che contribuiscono maggiormente all'aumento tendenziale dell'export si segnalano: articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+36,2%), macchinari e apparecchi (+13,9%), metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+15,5%) e prodotti alimentari, bevande e tabacco (+19,8%). Nei primi nove mesi del 2022, la crescita tendenziale delle esportazioni (+21,1%) è dovuta in particolare all'aumento delle vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+45,8%), metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+20,2%), prodotti petroliferi raffinati (+100,6%), sostanze e prodotti chimici (+24,3%) e prodotti alimentari, bevande e tabacco (+18,6%).