Di Maio: "Taglio del cuneo per la crescita, basta con i no". Zingaretti: "Crescita zero, il governo uccide la speranza"
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Il Pil dell'Italia è risultato "stazionario" nel secondo trimestre del 2019, rallentando dopo il "marginale recupero" congiunturale del primo trimestre dell'anno. Lo rileva l'Istat, sottolineando che in termini tendenziali si registra una lieve accelerazione (la crescita zero succede a un -0,1%). La crescita acquisita per il 2019 (quella che si otterrebbe se i restanti trimestri dell'anno si chiudessero con una variazione nulla) risulta nulla.
La stagnazione, spiega l'Istat, "prosegue ormai dal secondo trimestre dello scorso anno". Questa la situazione "dopo il lievissimo calo registrato nella seconda metà del 2018 (che aveva decretato l'entrata dell'Italia in recessione tecnica, ndr) e l'altrettanto marginale recupero del primo trimestre". Fin qui le stime provvisorie, la seconda lettura è prevista per il 30 agosto. L'Istituto di statistica ricorda come il secondo trimestre del 2019 abbia avuto "una giornata lavorativa in più rispetto al trimestre precedente e una giornata lavorativa in più rispetto al secondo trimestre del 2018".
Tria: "Dato era atteso" - "Il dato era atteso e riflette in larga parte il rallentamento in atto nell'economia dell'Eurozona". Così il ministro dell'Economia e delle Finanze, Giovanni Tria. "Sebbene il quadro internazionale rimanga complesso, la crescita dell'economia italiana dovrebbe gradualmente riprendere nella seconda metà dell'anno. Pertanto, la previsione di crescita media annuale del Def (+0,2 per cento) è ancora raggiungibile". "Dobbiamo perseverare nello sforzo di rilanciare la crescita dell'economia in un contesto di stabilità finanziaria e sostenibilità sociale ed ambientale", spiega il ministro.
Salvini: "Economia ferma, vedo tecnici della Lega per una manovra coraggiosa" - "L'economia è ferma". Lo ha detto il vicepremier, Matteo Salvini, in una diretta Facebook, precisando che a breve incontrerà "i tecnici economici della Lega". "Stiamo lavorando per una manovra coraggiosa, forte e incisiva. Non è il momento delle mezze misure, delle mezze cose", ha precisato.
Di Maio: "Il taglio del cuneo per la crescita, basta con i no" - "I dati sull'occupazione sono molto incoraggianti e gratificano il lavoro del M5s, ma per quanto riguarda la crescita bisogna dare una spinta maggiore. Una spinta che passa anche per la riduzione del cuneo fiscale alle imprese". Lo ha affermato in una nota l'altro vicepremier, Luigi Di Maio. "Abbiamo presentato un'altra proposta del M5s sul tema - ha aggiunto -. Ma anche su questa proposta abbiamo ricevuto dei no, dei no che fanno male al Paese. Mi auguro di vedere dei sì, l'Italia non può più aspettare, deve ripartire. Mi aspetto un cambio di passo veloce, non solo critiche". La proposta M5s per il taglio del cuneo, ha ricordato Di Maio, "prevede un primo risparmio di almeno 4 miliardi di euro per le imprese che puntano, per cominciare, sulle assunzioni a tempo indeterminato e che hanno un'attenzione verso l'occupazione femminile".
Zingaretti: "Crescita zero, governo uccide speranza" - "Crescita zero. Questo governo sta uccidendo la speranza degli italiani. Organizziamo l'alternativa: vogliamo lavoro, scuola, sanità investimenti". Lo ha scritto su Twitter il segretario del Pd, Nicola Zingaretti.
Confindustria: "Ormai l'anno è compromesso" - Il dato sulla crescita zero nel secondo trimestre "non ci sorprende, sono molti mesi che vediamo l'economia italiana sostanzialmente ferma". Lo ha detto il capoeconomista di Confindustria, Andrea Montanino, in un'intervista rilasciata all'agenzia Ansa. "Vediamo qualche piccolo segnale positivo che potrebbe ripercuotersi sull'andamento del Pil ma difficilmente nel 2019 andremo oltre la crescita zero che avevamo previsto o solo di qualche decimale". Poi l'avvertimento: "Anche se avessimo una seconda parte del 2019 più positiva ormai l'anno è compromesso".