Inferiore alle attese il bilancio del IV trimestre (+0,1%). Ma per l'intero anno (dato grezzo +0,7%) torna un dato positivo che mancava dal 2011
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E' inferiore alle attese la crescita registrata dall'Istat per il quarto trimestre 2015: +0,1% contro lo 0,2% ipotizzato nella nota mensile pubblicata a inizio dicembre. Nel 2015 il nostro Prodotto interno lordo corretto per gli effetti di calendario è aumentato dello 0,6%. La variazione annua, calcolata sui dati trimestrali grezzi, è pari a +0,7%. La stima del governo contenuta nella nota di aggiornamento del Def per il 2015 era invece di +0,9%.
Dato tendenziale al top dal 2011 - La crescita congiunturale del Pil nel quarto trimestre 2015 risulta dunque in frenata rispetto ai precedenti. Per trovarne una più bassa occorre tornare all'ultimo del 2014 (quando è stato registrato un -0,1%). L'anno era partito con un +0,4% del primo trimestre, seguito da un +0,3% e da un +0,2%. Invece la variazione tendenziale (+1%) risulta la più alta dal secondo trimestre del 2011.
Domanda nazionale giù, traino dall'estero - Stavolta la domanda nazionale, composta da consumi, investimenti e scorte, va giù. A trainare la crescita è invece l'estero. "Dal lato della domanda, vi è un contributo negativo della componente nazionale (al lordo delle scorte), più che compensato dall'apporto positivo della componente estera netta", spiega l'Istituto analizzando le componenti del Pil nell'ultimo trimestre dell'anno.
C'è la conferma: l'Italia è uscita dalla recessione - Nonostante la frenata di fine anno, il 2015 conferma l'uscita dell'Italia dalla recessione, con il Pil annuo che torna al segno più dopo tre anni consecutivi in negativo. Il 2012 si era chiuso con un -2,8%, il 2013 con un -1,7% e il 2014 con un -0,4%. L'ultimo dato positivo risale al 2011, quando si era registrata una crescita di +0,6%. Per trovare una crescita superiore bisogna tornare al 2010. Occorre però ricordare che si tratta di dati provvisori, basati sui trimestri. La prima stima ufficiale della crescita annuale per il 2015 arriverà il prossimo primo marzo.
Padoan: "L'importante è il senso di marcia" - "La percentuale che viene fuori dall'Istat è più basso della previsione del governo. Avrei preferito vedere un decimale in più piuttosto che in meno, ma come si sa i decimali contano poco, l'importante è la direzione di marcia", ha commentato il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. "La crescita, dopo tre anni di profonda recessione, è confermata e rafforzata nel 2016", ha sottolineato.
Anche la crescita dell'Eurozona sotto le attese - Sotto le attese anche la crescita europea. Il Pil nel quarto trimestre 2015 è cresciuto dello 0,3% rispetto al precedente sia nell'Eurozona sia nell'Ue nel suo complesso. La crescita per il 2015 dell'Eurozona si assesta così a +1,5% e nei 28 a +1,8%, in entrambi i casi inferiore dello 0,1% alle previsioni d'inverno che la davano rispettivamente all'1,6% e all'1,9%. E' la stima flash di Eurostat. Nel terzo trimestre il Pil era cresciuto dello 0,3% nell'Eurozona e dello 0,4% nell'Ue, mentre su anno la crescita è stata rispettivamente dell'1,5% e dell'1,8%.
Italia fanalino di coda delle big Ue - Con un più 0,1% dal trimestre precedente l'Italia ha segnato il tasso di crescita congiunturale più basso tra le quattro maggiori economie dell'area: Germania +0,3%, Spagna più 0,8%, Francia più 0,2%. Anche la Gran Bretagna ha segnato un valore più elevato, più 0,5%.