I dati sono positivi anche per quanto riguarda i consumi alimentari, la cui recente crescita ha trainato l'aumento complessivo dei consumi (food e non)
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I dati relativi alle performance delle sole aziende AIIPA – la sigla che raccoglie le industrie di prodotti alimentari, aderenti a Confindustria – sono positivi e in linea con quelli relativi all’intera industria agroalimentare italiana.
Nel 2016 il fatturato delle aziende AIIPA hanno raggiunto i 18,7 miliardi di euro, in crescita rispetto al 2015 (+2,6%). A crescere sono state anche le esportazioni, a quota 5,1 miliardi (+4,3%).
Anche l’ultima edizione del Food Industry Monitor, osservatorio sulle aziende agroalimentari curato dell’Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo-Bra, certifica il buono stato di salute dell’industria alimentare italiana.
Il rapporto – l’analisi passa in rassegna le performance di 809 società di capitale agroalimentari, per un fatturato aggregato di 58 miliardi a fronte dei 135 miliardi di valore complessivo dell’intero settore – rileva che nel 2016 i ricavi sono cresciuti del 2,5%, un ritmo di crescita superiore a quello del Prodotto interno lordo italiano. Pur essendo in linea con quanto accaduto negli ultimi cinque anni, il dato sui ricavi è in leggero calo rispetto al tasso di crescita registrato tra il 2014 e il 2015 (+3,8%).
I dati sono positivi anche per quanto riguarda i consumi alimentari, la cui recente crescita ha trainato l’aumento complessivo dei consumi (food e non) registrata da Nielsen (tra gennaio e aprile 2017 le vendite a valore sono aumentate del 2,1% su base annua).
Secondo il report sui consumi alimentari di ISMEA, l’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare, elaborato sulla base dei dati delle indagini Nielsen, nel primo trimestre 2017, la spesa delle famiglie italiane per gli acquisti agroalimentari è cresciuta lievemente rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+0,2%), con la spesa per i generi alimentari che compensa il leggero calo registrato tra le bevande (-0,3%).
L’indagine ISMEA registra quindi un’inversione di tendenza: nel 2016 la spesa delle famiglie italiane per gli acquisti agroalimentari ha subito una leggera contrazione (-0,6%).