I creditori giudicherebbero le riforme presentate da Atene una base sufficiente per erogare un nuovo finanziamento da 74 miliardi di euro
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L'ex Troika dà fiducia ad Atene: il piano di riforme convince le istituzioni, che dopo averlo analizzato lo accolgono come "base di trattativa" e mettono sul tavolo un nuovo salvataggio da 74 miliardi di euro, di cui 58 dal fondo salva-Stati Esm e 16 dal Fmi. Una cifra superiore alla richiesta greca, che ne voleva 53,5, e che di certo incontrerà le resistenze tedesche.
Il Parlamento greco dà il via libero al piano Tsipras - Nella notte è arrivato anche il via libera del Parlamento greco al piano di riforme proposto da Tsipras, che prevede, fra gli altri, tagli alle pensioni e aumenti dell'Iva, presenti nell'ipotesi di accordo bocciata dal referendum. "Abbiamo raggiunto la soglia limite, da questo momento in poi davanti a noi si estende un campo minato" ha detto il primo ministro, ammettendo di aver commesso degli errori durante i mesi di negoziazione e che le misure proposte sono "lontane" dagli impegni pre-elettorali.
"Per la prima volta abbiamo un impegno a rivedere il nostro debito. Questo accordo è migliore su diversi punti rispetto a quello che ci è stato presentato come un ultimatum", ha quindi aggiunto Tsipras.
Atene convince l'Unione Europea - Dopo la presentazione del piano Tsipras, dalla parte di Atene si sono schierati Francia, Italia, Malta, Cipro. Gli "amici" della Grecia le hanno fatto muro intorno, riconoscendo gli sforzi e i sacrifici che Tsipras è disposto a fare per restare in Europa, messi nero su bianco nel piano, che somiglia molto all'ultima offerta di Juncker. Persino il falco presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem è soddisfatto dopo aver letto gli impegni del governo "ribelle", pronto a tornare al rispetto delle regole in cambio di aiuti e di un alleggerimento del debito.
Berlino continua a frenare - Ma da Berlino arriva un silenzio assordante, che si spezza solo per frenare gli entusiasmi di chi prevedeva che un accordo all'Eurogruppo facesse venire meno la necessità del summit di domenica: "Il vertice di domenica sarà ancora necessario, anche se si dovesse arrivare a un accordo", ha chiuso il portavoce del governo tedesco.