Il commissario Oettinger: "Se i numeri sono confermati, l'infrazione è certa". Conte: "Farà di tutto per evitare procedura europea"
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La Commissione Europea oggi si riunisce e con molta probabilità emetterà un verdetto negativo contro l'Italia: si raccomanderà ai governi Ue di avviare una procedura di infrazione contro Roma. E i motivi alla base di questa decisione sono nei conti del nostro Paese e nelle promesse non mantenute. Sotto accusa ci sono il reddito di cittadinanza e quota 100 i quali non hanno migliorato il Pil ma appesantito il bilancio.
Il quotidiano Repubblica anticipa quanto Juncker e la sua commissione si apprestano a scrivere a Conte e Tria. L'Italia ha una "spesa in salita e il suo ammontare impedisce di stabilizzare l'economia in caso di crisi finanziarie". Secondo l'Europa il nostro Paese ha sforato le regole sul deficit nel 2018-2019 di almeno 11 miliardi di conseguenza il famigerato rapporto deficit/Pil nel 2020 sfonderà il livello del 3,5% con buona pace dei vincoli di Maastricht.
Oettinger: se numeri confermati procedura per Italia - Il commissario europeo al Bilancio, Guenther Oettinger, ha avvertito che Bruxelles potrebbe avviare una procedura di infrazione per disavanzo eccessivo nei confronti dell'Italia. "Se i numeri verranno confermati, non potremo sottrarci alla procedura di infrazione", ha detto in un'intervista all'emittente televisiva tedesca N-tv. "L'Italia non dovrebbe essere un rischio per l'Eurozona", ha anche aggiunto Oettinger.
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L'Italia è dunque fuori da tutti i parametri Ue e sotto accusa c'è anche il bilancio 2018. La difesa dell'esecutivo è stata quella di addossare colpe al rallentamento globale dell'economia ma anche alla gestione Gentiloni. La replica, nel documento che sarà presentato a Bruxelles, mette invece nel mirino le scelte "in deficit" prese dal governo Conte. E soprattutto si parla di reddito di cittadinanza e quota 100.
Il primo non ha portato gli effetti positivi sul Pil dovuti a una crescita dei consumi interni. Il secondo ha aggravato la spesa pensionistica e in parte ha cancellato gli effetti positivi della precedente riforma delle pensioni.
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La palla ai ministri delle Finanze - Ora però si apre la fase di trattativa. Martedì gli sherpa dei governi faranno capire se gli altri Paesi sono aperti a una discussione per dare la possibilità all'Italia di evitare la multa. Il 9 luglio si riuniranno i ministri delle Finanza dei 27 e saranno loro a decidere se il nostro Paese sarà sanzionato. Cosa potrebbe succedere? Roma potrebbe subire immediatamente lo stop dei fondi strutturali Ue e vedersi inflitta una sanzione pari allo 0,2% del Pil (3,5 miliardi di euro).
Conte: "Farà di tutto per evitare procedura europea" - "Farò di tutto per scongiurare la procedura di infrazione" da parte della Commissione Europea. Lo afferma il premier Giuseppe Conte.
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