Con una discesa del 15% annuo, i carburanti trascinano in rosso l'indice dei prezzi. Ribassi anche per energia e trasporti
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L'Italia torna in deflazione: dopo la variazione nulla di dicembre, a gennaio l'indice dei prezzi al consumo diminuisce dello 0,6% rispetto a gennaio 2014; il livello più basso dal 1959 (-1,1%). Lo comunica l'Istat diffondendo le stime preliminari. Inversione di tendenza invece per il cosiddetto "carrello della spesa". A gennaio i prezzi dei beni alimentari per la cura della casa e della persona aumentano dello 0,1% su base annua.
La diminuzione dei prezzi, secondo l'indice armonizzato europeo, è dello 0,4% su base annua, dopo il -0,1% di dicembre, livello più basso dal 2001, mentre su base mensile la discesa è del 2,4%. Una forte flessione, dicono all'Istat, dovuta soprattutto ai saldi invernali dell'abbigliamento e delle calzature, non considerate nell'indice Nic. Al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici, l'inflazione di fondo risulta positiva ma in ulteriore rallentamento (+0,3% da +0,6% di dicembre); al netto dei soli beni energetici scende a +0,3% (era +0,5% il mese precedente). L'inflazione acquisita per il 2015 è pari a -0,6%.
Carburanti -15%, il minimo dal 2009 - A spingere al ribasso i prezzi è soprattutto la componente energetica: la flessione su base annua dell'indice (-0,6%), dice l'Istat, è dovuta in larga misura all'accentuarsi della caduta tendenziale dei prezzi dei beni energetici e in particolare non regolamentati (-14,1%, da -8% di dicembre). In particolare i carburanti segnano una flessione del 15,2% annuo (da -8,6% di dicembre), il livello più basso dal luglio 2009 (-19,2%).
La flessione su base annua dell'indice generale dei prezzi al consumo è legata poi al rallentamento della crescita annua dei prezzi dei servizi, con particolare riferimento a quelli dei servizi relativi ai trasporti (+0,2% da +2% del mese precedente).
Anche il calo mensile dell'indice (-0,4%) va legato in primo luogo alla diminuzione dei prezzi energetici non regolamentati (-6,3%) con i forti ribassi dei carburanti; dell'energia elettrica (-2,2%); e dei servizi relativi ai trasporti (-2,4%) condizionati da fattori stagionali. A contenere in parte il calo è l'aumento dei prezzi dei vegetali freschi (+7,1%), anch'essi influenzati da fattori stagionali.
Rispetto al gennaio 2014, i prezzi dei beni diminuiscono dell'1,5% (-0,8% a dicembre) e il tasso di crescita dei prezzi dei servizi si dimezza (+0,5% da +1% del mese precedente): di conseguenza, spiega l'Istat, rispetto a dicembre 2014 il differenziale inflazionistico tra servizi e beni si amplia di due decimi di punto percentuale. I prezzi dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto, per effetto soprattutto dei ribassi dei carburanti, diminuiscono dello 0,5% su base mensile e dell'1,4% su base annua (da -0,5% del mese precedente).