"Nei prossimi giorni lavoreremo per avere la conferma definitiva", ha commentato il ministro delle politiche agricole Gian Marco Centinaio
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La Commissione Ue ha dato ragione ai produttori italiani di riso, segnalando un danno economico causato dalle importazioni a dazi zero da Cambogia e Birmania. Sono le conclusioni dell'indagine avviata a marzo dall'esecutivo europeo, che ora proporrà al voto dei 28 Stati membri il ripristino dei dazi ai due Paesi asiatici.
"La Commissione ha chiuso l'indagine salvaguardia riso riconoscendo il danno alla risicoltura italiana e con la proposta di ripristinare per tre anni i dazi", ha commentato su Twitter il ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Gian Marco Centinaio. "Nei prossimi giorni lavoreremo per avere la conferma definitiva", ha aggiunto.
L'indagine era stata avviata dalla Commissione europea suistanza presentata a febbraio dall'Italia, principaleproduttore di riso dell'Ue, con il sostegno di altri sette Paesi(Francia, Spagna, Grecia, Portogallo, Ungheria, Romania eBulgaria). Lo scopo era stabilire se le importazioni a daziozero di riso indica da Cambogia e Birmania, consentite dalregime di preferenza commerciale Ue "tutto tranne le armi" afavore dei Paesi più poveri, avessero causato gravi difficoltàai produttori europei nel 2012-2017. Questo regime ha infatti permesso alla Cambogia e alla Birmania diaumentare esponenzialmente le esportazioni di tessuti e risoindica nell'Ue.
Secondo dati presentati dall'Ente risi a Bruxelles, agennaio il boom di importazioni di riso indica vienesoprattutto da Phnom Penh, con flussi in entrata aumentatidell'822% (da 27mila a 249mila tonnellate) dal 2012 al 2017.Cambogia e Birmania sono anche al centro di un'indagine dellaCommissione europea per le ripetute violazioni dei dirittiumani, indagine che potrebbe portare alla sospensione di tuttele preferenze commerciali applicate dall'Ue.