Malgrado il rallentamento della domanda interna a causa del Covid-19 e il varo delle sanzioni occidentali contro la Russia per l'invasione dell'Ucraina
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Boom di importazioni dalla Russia da parte della Cina. Ad aprile Pechino ha continuato a importare energia da Mosca, acquistando petrolio, gas e carbone in aumento annuo del 75% a più di 6 miliardi di dollari. Questo malgrado la domanda interna abbia subito un rallentamento a causa dei rigidi lockdown di contenimento dell'ondata di Covid-19 e il varo delle sanzioni occidentali contro la Russia per l'invasione dell'Ucraina. L'import di gas naturale liquefatto, in base ai dati delle Dogane cinesi, è salito dell'80% annuo a 463.000 tonnellate; quello del greggio del 4% a 6,55 milioni di tonnellate, con la Russia nella seconda posizione di maggiore fornitore dietro l'Arabia Saudita.
Aumentato il valore degli acquisti di combustibili minerali - L'impennata dei prezzi seguita all'invasione della Russia ai danni dell'Ucraina ha aumentato il valore degli acquisti di combustibili minerali da parte della Cina, compreso il carbone, a 6,42 miliardi di dollari, pari al 72% dell'import proveniente da Mosca.
Legami destinati a rafforzarsi - Pechino, riporta ancora Bloomberg, è anche in trattative con Mosca per ricostituire le sue scorte strategiche con il greggio a sconto russo. Un segnale di come probabilmente i legami energetici tra i due partner "senza limiti" siano destinati a rafforzarsi, mentre gli acquirenti occidentali stanno cercando di disimpegnarsi, come hanno già fatto Usa e Regno Unito. Da segnalare, infine, che le importazioni di grano sono diminuite dell'81%, a 2.990 tonnellate.